Il bonus trasporti è stato allungato anche per l’anno 2023, con una rivisitazione della soglia di reddito massimo che scende da 35 mila a 20 mila euro.
CHI PUÒ USUFRUIRNE – Possono avere accesso al bonus sia studenti che lavoratori, compreso il personale docenti e l’ATA. L’unico requisito richiesto è il rientro nei limiti reddituali previsti dal decreto carburanti fissato in Gazzetta Ufficiale il 14 gennaio 2023.
Questo buono è stato ideato al fine di attutire l’impatto del caro energia sulle famiglie, con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali che ha istituito un fondo da 100 milioni di euro per l’anno corrente, a favore dell’acquisto di abbonamenti di servizi di trasporto pubblico locale, regionale, interregionale e ferroviario nazionale.
Il buono copre il 100% dell’abbonamento, fino a un massimo di 60 euro, e possono usufruirne tutte le persone fisiche che nel 2022 hanno conseguito un reddito complessivo uguale o inferiore a 20.000 euro.
DETTAGLI – Sul buono sarà indicato il nome del beneficiario cui spetterà solo un abbonamento, che non potrà essere ceduto e non costituisce reddito imponibile per chi ne beneficerà, oltre a non essere incluso nel completo valore dell’indicatore della situazione economica equivalente. La detrazione prevista dal testo unico delle imposte sui redditi, resta attuabile alla spesa rimasta a carico di chi ha usufruito del buono.
STUDENTI E PERSONALE SCOLASTICO – Quest’iniziativa coinvolge inevitabilmente migliaia di alunni che, essendo sprovvisti di un mezzo proprio, sono costretti a raggiungere la scuola con quelli pubblici. L’abbattimento di questo costo è un bel toccasana per le famiglie italiane, ed è estendibile anche agli appartenenti alla categoria del personale scolastico, soprattutto nelle grandi città, dove i servizi di trasporto sono più diffusi ed efficienti.