Se non è ancora stato deciso nulla di definitivo sulla proroga dei 24 cfu, sui 60 cfu, e sul reclutamento in generale, negli ultimi giorni l’argomento più dibattuto è stato quello relativo al sostegno, al centro di numerose proposte e idealmente posizionato in possibili riforme.
NOVITÀ – Il Ministro Valditara propone una formazione diversa per i futuri insegnanti di sostegno, per conseguire una preparazione adeguata al complicato ruolo che andranno a ricoprire. Durante un evento organizzato dal gruppo Gedi, lo stesso Ministro ha toccato anche questo punto, spiegando il proprio punto di vista: «Non si può continuare come veniva fatto in passato nelle situazioni di emergenza, quando anche i laureati in giurisprudenza hanno insegnato sostegno»; argomento delicato che nel corso degli anni ha visto candidarsi laureati di altri settori – vedi psicologia – che si sentivano più preparati rispetto ad altri con differenti percorsi alle spalle.
In ogni caso, in attesa di nuovi sviluppi, la dichiarazione del Ministro Valditara sembra il preludio a un nuovo reclutamento, propedeutico a una formazione adeguata.
SPECIFICHE – Altro tema caldo nell’ambito del sostegno è quello della continuità didattica per gli alunni con disabilità: i troppi cambiamenti di insegnanti nel corso degli anni veicolano instabilità nel percorso scolastico del ragazzo, che non riesce a mantenere un cammino lineare. Per non parlare poi dell’insufficienza numerica degli insegnanti di sostegno, piaga riconducibile alle difficili prove (stando alle diverse testimonianze dei candidati) di accesso al percorso T.F.A.
Un ulteriore argomento di non facile risoluzione è l’investimento di nuovi fondi destinati all’edilizia scolastica: si sta parlando (fra le altre proposte) di rimuovere le barriere architettoniche nelle scuole italiane più antiquate, che verranno rimodernate anche dal punto di vista strutturale.
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