Il cellulare è il mezzo su cui la maggior parte di noi passa gran parte della sua giornata: social, agenzie di informazione e tanti altri stimoli attraggono il pubblico (giovanile e non solo) che si dimostra sempre più dipendente dal proprio dispositivo elettronico. Il telefonino è causa di distrazione alla guida, sul posto di lavoro, e ovviamente anche a scuola: da qui nasce il provvedimento del liceo Malpighi di Bologna, che ha deciso di vietarne l’uso durante le lezioni a tutti i suoi studenti ma anche agli insegnanti.
DETTAGLI – La cosa che più ha fatto discutere di tale decisione è l’impossibilità da parte degli alunni di utilizzare i telefonini durante i cambi d’ora oppure in ricreazione; i dispositivi verranno consegnati a inizio mattinata e ripresi solo ad attività didattica conclusa, cosa che ha fatto irrigidire soprattutto gli studenti più grandi, che si sono sentiti poco coinvolti nella decisione. «Così aiutiamo i ragazzi all’osservanza di una norma scritta nei regolamenti di tutte le scuole, ma che nessuno rispetta. Varrà anche per i docenti» – questa la chiave di lettura della rettrice del Malpighi, Elena Ugolini.
SVOLTA – Tale provvedimento è stato il frutto di tante riflessioni maturate negli ultimi mesi, cui hanno preso parte anche dei neuropsichiatri che hanno confermato l’idea del preside Marco Ferrari: «La sfida è proprio alla ricreazione, per dare ai ragazzi l’opportunità di ritrovare le relazioni guardandosi in volto. È un tentativo che verificheremo, soprattutto coi più grandi, parlando nelle classi ogni mese». Stando alla testimonianza del preside, infatti, era quasi impossibile riuscire a ricevere attenzione dai ragazzi, attratti costantemente dal cellulare durante le ore di lezione, ma anche in ricreazione, dove era venuta a mancare la socializzazione visiva con gli altri compagni. Questa normativa dovrebbe restare in vigore per tutto l’anno, con l’augurio da parte del preside di aver dato una buona idea anche alle altre scuole.
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