Lo scorso 6 maggio si sono aperte le procedure di iscrizione alle Gps, riservate ai nuovi aspiranti docenti. I pochi giorni di distanza dalla chiusura (fissata per il 31), e il poco preavviso, non hanno certamente aiutato i candidati in procinto di conseguire i titoli di inserimento o di aggiornamento del punteggio. La data è stata anticipata rispetto agli anni precedenti per evitare intoppi burocratici nell’assegnazione degli incarichi, che venivano effettuati senza un’osservazione corretta delle liste; questo si traduceva in un lavoro abnorme per le segreterie degli uffici scolastici, a rischio di tramutarsi in errori nello scorrimento delle graduatorie, proprio a causa della vasta mole di pratiche da smaltire.
Nel decreto c’era una voce che faceva riferimento ad un «inserimento con riserva», ma chi poteva usufruire di questo «ritardo nella domanda»?
RISERVA – Il Miur, tenendo conto del poco lasso di tempo tra l’apertura e la chiusura delle procedure, ha dato la possibilità a chi stava terminando i percorsi abilitanti (come il concorso straordinario in atto) di terminare l’iter per poi inserirsi in prima fascia. Due i casi:
– il titolo conseguito all’estero, purché prima del 31 maggio e con domanda di riconoscimento entro la stessa data. Così facendo, la riserva potrà essere sciolta (senza una data ultima) quando arriverà il riconoscimento formale da parte del Ministero.
-l’abilitazione/specializzazione sostegno ancora da conseguire: in questo caso si potrà sciogliere la riserva se correttamente inseriti nella graduatoria di merito, compreso l’eventuale elenco degli idonei, entro il prossimo 20 luglio.
24 CFU – Tanti gli aspiranti a chiedersi se fosse possibile presentare la domanda per il conseguimento dei 24 cfu oltre il 31 maggio ed entro il 20 luglio. Questo non sarà possibile: infatti, chi ha già ottenuto il titolo entro il 31 maggio ha potuto procedere con la normale iscrizione in GPS, mentre chi non è riuscito entro quella data, non potrà immettersi prima della nuova riapertura, prevista per il 2024. Non sarà comunque stato uno sforzo vano, dato che i 24 cfu serviranno per i concorsi relativi «alla fase transitoria», ovvero quella che separa dall’ingresso definitivo dei 60 cfu, previsto per il 1° gennaio 2025. Allo stesso modo, chi avrà ottenuto i 24 cfu prima del 31 ottobre 2022 (data ultima stabilita dal Miur), non sarà chiamato al totale conseguimento dei 60 cfu, ma solo all’integrazione dei restanti 36.
Amore plutonico (seconda parte)
Come ricordato nel precedente articolo, le recenti dichiarazioni del leader di Azione, Carlo Calenda, sull’energia atomica, hanno rilanciato un dibattito che se sul piano ideologico sembra più che immobile da un trentennio, sul piano tecnologico appare più vivo che...