Cresce l’attesa, ma scarseggiano le novità. L’aggiornamento delle gps per il biennio 2022-2024 continua ad essere avvolto in un alone di incertezza, con ipotesi di date che continuano a rimandarsi. Il parere del Consiglio di Stato sul regolamento ha rallentato la pubblicazione dell’attesa ordinanza, che a questo punto però non dovrebbe farsi attendere troppo a lungo.
TEMPI – A causa dell’emergenza Covid, che in quel momento stava colpendo il nostro Paese (e non solo), nell’ultima apertura, quella del 2020, le procedure vennero iniziate a luglio e chiuse ad agosto. Per le attuali si disse invece di voler anticipare i termini, spostando il tutto alla primavera, anche se ad oggi sembra ancora tutto in alto mare. Nell’ipotesi più celere vagliata finora, apertura e chiusura potrebbero concentrarsi nel mese di maggio, con le istanze che resterebbero aperte solo per due settimane. Nell’eventualità venisse invece accolta la richiesta dei sindacati, la possibilità di inserimento si allungherebbe di un mese, con le procedure che potrebbero chiudersi oltre la metà di giugno.
ULTIME – Da Viale Trastevere filtra poco o nulla. Sull’argomento continua a regnare la massima riservatezza, coi candidati di tutta Italia ancora col fiato sospeso e lacerati dal dubbio di non riuscire a terminare i percorsi entro i termini utili. Fino a quando non saranno svelate le date, continuerà a vigere questo clima di incertezza che non agevola nessuna parte in causa. Sarà importante capire anche come, ed entro quando, potranno essere presentate le domande con riserva, e soprattutto quali candidati siano da includere in questa categoria.
Nel clima di generale incertezza non sembrano essere previsti ulteriori vertici tra il governo e i sindacati, ma adesso il semaforo verde sembra essere veramente ad un passo.
Post-modernismo: fine delle nazioni e delle narrazioni
C’è stato un tempo, nella storia dell’umanità, e precisamente dopo il Medioevo, in cui la fiducia nella ragione e nella razionalità, la rivoluzione e il metodo scientifico che avrebbero poi condotto al positivismo, e con esse l’idea di un sapere oggettivo, universale...