Il Consiglio di Stato, in seguito al ricorso del sindacato Snadir, ha emesso la sentenza che sancisce il diritto, anche per i docenti precari, di ottenere il bonus annuale di 500 euro. Per il momento, il provvedimento è stato esteso soltanto agli insegnanti di religione con incarico annuale, ma è ovvio si tratti di una piccola apertura anche per i docenti di altre materie, che da anni denunciano un atteggiamento discriminatorio nei loro confronti.
Il compenso complessivo potrebbe arrivare a 2500 euro, qualora il diretto interessato abbia in passato inviato una diffida all’amministrazione, capace di interrompere la prescrizione quinquennale del diritto.
STORIA – Il buono da 500 euro venne introdotto dal governo Renzi con l’art.1, comma 121 della Legge n. 107/2015, spendibile per la formazione degli insegnanti tramite la frequenza di corsi e l’acquisto di libri e testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste propedeutiche all’aggiornamento professionale, per l’iscrizione a corsi di qualificazione delle competenze professionali e per altre attività culturali e formative.
DIBATTITI – La carta del docente ha sempre diviso gli insegnanti, scatenando l’ira dei precari che non hanno mai digerito la discriminazione noi propri confronti, come se i professori annualmente a tempo determinato non meritassero gli stessi diritti di quelli già di ruolo. Ad ogni modo, l’uso di dispositivi tecnologici a fini didattici (dall’avvento della pandemia) non ha coinvolto solo questi ultimi, ma anche i tanti precari chiamati a moltiplicare le supplenze negli ultimi due anni scolastici. Inoltre, una delle decisioni più criticate in materia, è stata quella di distribuire il bonus ai docenti all’ultimo anno di lavoro prima del pensionamento, qualora sarebbe stato più giusto investire sui giovani non ancora di ruolo che rappresentano il futuro dell’istruzione. Questo ha scatenato molti dibattiti nell’ambiente scolastico, ancora oggi accesissimi.
ULTIME – Dopo la clamorosa decisione del Consiglio di Stato, che ha attribuito agli insegnanti precari di religione il diritto alla carta del docente, il sindacato Anief promette nuove battaglie dichiarandosi ottimista sull’esito positivo della vertenza. Viene rivendicata, da parte di tutti i sindacati, la capacità di aver reso consapevoli i giudici della già citata violazione del principio di parità tra i lavoratori, rilanciando l’estensione del bonus a tutti i precari.