Alla fine di marzo terminerà, dopo due anni, lo stato di emergenza in Italia: il Premier Mario Draghi ha dichiarato nelle scorse settimane che tra qualche giorno ci sarà una road map delle riaperture.
Il Governo non ha intenzione di prorogare lo stato di emergenza, quindi, passeremo alla gestione della pandemia in modo ordinario, ammesso che sia possibile. Per la scuola, invece, non verrà comunque tolto l’obbligo vaccinale introdotto dal DL 172/2021 del 15 dicembre 2021, ma saranno abolite la didattica a distanza, così come la colorazione dei territori e l’obbligo di mascherina all’aperto.
MASCHERINE IN CLASSE – Cosa succederà con le mascherine in classe? Al momento mancano delle comunicazioni ufficiali, ma il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, si è lasciato sfuggire un’indiscrezione, annunciando che da metà aprile nei luoghi chiusi potremmo abbandonare i dispositivi di protezione individuale. Terminando lo stato di emergenza, verranno ridimensionati anche i poteri del Governo e della Protezione Civile (non più straordinari, ma ordinari), come la possibilità di operare in deroga alle leggi vigenti per motivi sanitari.
Per quanto riguarda invece lo smart-working, serviranno accordi privati tra l’azienda e il proprio dipendente. L’unica eccezione è la Pubblica Amministrazione, dove il lavoro da remoto è già regolato da accordi individuali.
Col venir meno dello stato di emergenza, la gestione della campagna vaccinale non sarà più nelle mani del Governo, ma passerà alle singole regioni. Potranno quindi essere smantellati i vari hub, con l’inoculazione del vaccino affidata a pediatri, strutture ospedaliere e medici di famiglia; resta invece l’obbligo vaccinale per gli over 50, il cui termine è fissato al 15 giugno.
Con la fine del regime di eccezionalità, a meno di modifiche specifiche, dovrebbero cessare anche le attività del Commissario straordinario e del Comitato Tecnico Scientifico, insieme alle cabine di Regia tra Governo e Regioni.
FINO AL 31 MARZO A SCUOLA – Allo stato attuale, e fino al cessare dello stato di emergenza, nelle scuole primarie la quarantena è stata ridotta a 5 giorni ed è prevista solo per i non vaccinati. Chi ha ricevuto invece il vaccino, dovrà tenere un regime di auto-sorveglianza: fino a 4 casi di positività si continuerà con le lezioni in presenza e con la mascherina Ffp2 (per 10 giorni) per insegnanti e bambini con più di 6 anni. Qualora invece venissero accertati dei contagi, scatterà l’auto-sorveglianza con l’obbligo di avvertire (ai primi sintomi) e di sostenere un test antigenico rapido, autosomministrato o molecolare.
Con febbre o tosse, invece, è obbligatorio un nuovo test al quinto giorno. Qualora venisse svolto un antigenico autosomministrato, l’esito negativo verrà attestato da una semplice autocertificazione. Sempre alle elementari, in caso di cinque o più casi, resteranno in presenza (con Ffp2 per 10 giorni) solo gli alunni con due dosi di vaccino da meno di 120 giorni, o chi è guarito da meno di 120 giorni o ha effettuato la dose di richiamo (o è guarito dal Covid dopo una doppia dose di vaccino). Per i vaccinati, non vaccinati, o guariti da più di 120 giorni, ci sarà la didattica digitale integrata e la quarantena per 5 giorni. Quest’ultima terminerà dopo l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare. Per i successivi 5 giorni sarà obbligatoria la mascherina Ffp2.