L’attesa è (quasi) terminata: tenendo fede alla rassicurazione che entro gennaio ci sarebbero state notizie ufficiali sugli Esami conclusivi, il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato sui siti istituzionali notizie in merito al primo e al secondo ciclo, in attesa delle ordinanze dopo il parere, obbligatorio ma non vincolante, del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Molte le perplessità sia degli studenti che degli insegnanti, di fronte a uno scenario che mai avrebbero immaginato. Vediamo nel dettaglio.
PRIMA PROVA A CARATTERE NAZIONALE – Non ha destato particolare clamore il ripristino della prima prova scritta di italiano, uguale per tutti gli indirizzi, già da tempo anticipata ufficiosamente da Viale Trastevere. I maturandi si cimenteranno in una delle tre seguenti tipologie (introdotte con la riforma degli Esami di Stato del 2019): Analisi e interpretazione di un testo letterario italiano; analisi e produzione di un testo argomentativo, e la riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. Queste tre tipologie ruoteranno intorno a otto differenti ambiti: artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale
SECONDA PROVA INASPETTATA – Quello che ha destato maggiori perplessità nella popolazione scolastica è stato il ripristino, seppure in forma inedita, della seconda prova scritta. Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha infatti dichiarato che saranno le singole Commissioni, formate da tutti membri interni e dal solo Presidente esterno, a stilare le prove di indirizzo. La decisione si fonda sull’idea che in questi anni di pandemia siano i professori a conoscere in che misura il COVID abbia impattato sulla programmazione singola e, quindi, una prova interna sia più equa per i docenti. Sul fronte degli studenti, però, sono già partite petizioni che rivendicano il diritto a non doversi sottoporre alla seconda prova: l’argomentazione punta sul fatto che, a differenza delle due maturità precedenti, siano i neo-maturandi ad aver maggiormente subito la Dad, e che quindi sia ingiusto dover inaugurare di nuovo la tradizione delle prove scritte. Anche il fronte degli insegnanti rumoreggia perché investito di un forte peso e vittima di un eccessivo scarico di responsabilità da parte del ministero.
PROVA ORALE – Anche per ciò che concerne il colloquio, non mancano le novità: archiviata la parentesi dell’elaborato, gli studenti saranno direttamente guidati dalla Commissione nell’analisi di un concetto partendo da uno spunto da loro proposto, che potrà essere un’immagine, una citazione o una poesia; seguiranno le esperienze di PCTO e alcune domande su Cittadinanza e Costituzione. La prova orale sarà l’unica che, con attestati e comprovati motivi, potrà svolgersi a distanza.
ESAME CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO – La scuola secondaria di primo grado vivrà invece un parziale ritorno alla normalità: al colloquio, già effettuato negli anni passati, si affiancheranno due prove scritte: la prova di italiano e quella di abilità logico-matematiche.