Le nuove misure del decreto «di festività»

da | Dic 29, 2021 | IN PRIMO PIANO

La crescita dei contagi a ridosso di Natale, oltre a seminare nuove ansie e paure e indurre il Governo a una serie di misure preventive, ha rilanciato l’annoso tema dell’obbligo vaccinale, da estendere anche al settore privato, oltre che a Sanità, forze armate e Scuola; per ora il Viminale prende tempo, come il Cts sull’eventualità di una quarta dose, ma se è vero che rispetto allo scorso dicembre i ricoveri ordinari si sono ridotti del 75%, i malati gravi d’un terzo e i morti di più del 50%, l’incremento degli infetti (in larga parte dovuto al diffondersi della variante Omicron) preoccupa gli addetti ai lavori (e non) per le possibili impennate del tasso di ospedalizzazione.

Nel frattempo, l’aumento dei contagi nel Regno Unito (fino a 120 000 al giorno, contro i 30 000 dello scorso anno), in Portogallo (nonostante si tratti di uno dei paesi col più alto tasso di vaccinazione), e in Francia, dove il presidente Macron ha invitato la Nazione ad effettuare un test anti-Covid prenatalizio, sono solo la cornice di una drammatica situazione statunitense (con la variante Omicron responsabile del 70% dei casi) e di quella che l’ex premier laburista inglese Gordon Brown ha definito: «una macchia sulla coscienza occidentale».

Stiamo parlando ovviamente dei paesi meno sviluppati, nei quali il tasso di vaccinazione è mediamente basso o molto basso, e la cui immunità non è più solo un fatto morale a questo punto, ma una clausola assicurativa per i paesi industrializzati e per il mondo in generale, visto il ritornello dell’OMS: «non saremo sicuri finché non saremo vaccinati tutti»; piuttosto rappresentativo è il caso della Nigeria, la nazione più popolosa d’Africa coi suoi 206 milioni di abitanti, in cui solo il 2% è stato vaccinato e che a fronte di un aumento dei contagi del 500%, ha dovuto distruggere un milione di dosi di AstraZeneca inviatele vicine alla scadenza.

BUON ANNO E TANTE CARE DOSI

Vediamo insieme quali sono le nuove misure previste dall’ultimo decreto (detto «di festività»):

  1. A partire dal 1 febbraio 2022, la durata del Green Pass (ottenuto dopo la somministrazione della seconda dose o del booster), passa da nove a sei mesi, com’era inizialmente prima di essere dilatata a dodici e successivamente contratta a nove;
  1. Dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta e fino al 31 gennaio 2022, si dovranno indossare le mascherine all’aperto ovunque in Italia, anche in zona bianca; si tratta di mascherine di stoffa, chirurgiche o le Ffp2, e per ciò che concerne proprio queste ultime, il loro utilizzo sarà obbligatorio fino alla fine dello stato di emergenza (ad ora il 31 marzo 2022), in cinema, teatri, locali per la musica dal vivo, discoteche, stadi all’aperto, palazzetti dello sport, in aereo, in treno, in traghetto, sugli aliscafi, su bus, tram, pullman e metro.

Con o senza valvola, le Ffp2 hanno un alto potere filtrante (sia in ingresso che in uscita) poiché costruite con diversi strati di tessuto, tra cui uno in polipropilene in grado di trattenere le particelle di virus, ma sono monouso e andrebbero cambiate ogni 7-8 ore: secondo una ricerca dell’Istituto Max Planck, una persona non vaccinata distante tre metri da una positiva al Covid, ha lo 0,1% di possibilità di contrarre l’infezione se entrambi indossano questo tipo di mascherine (la cui evoluzione sono le mascherine Ffp3, usate non a caso nell’industria chimica, che hanno un potere filtrante ancora superiore);

  1. Fino al 31 gennaio richiudono le discoteche, le sale da ballo e tutti i locali simili dove si svolgono concerti o feste aperte al pubblico; la decisione, presa all’unanimità secondo il Ministro della Salute Speranza, arresta di nuovo la movida dopo poco più di due mesi di ripresa (le discoteche avevano riaperto l’11 ottobre), e quando a febbraio si potrà tornare in pista, ci vorrà la terza dose o la seconda più un tampone antigenico, o molecolare fatto al massimo 48 ore prima della serata;
  1. Sempre fino al 31 gennaio 2022, ma la misura era stata già presa preventivamente a livello locale da alcuni sindaci, sono sospese tutte le feste di piazza, i fuochi d’artificio popolari e qualsiasi manifestazione pubblica all’aperto che comporti possibili assembramenti. Ovvio che questa decisione, dettata inizialmente dal buon senso e poi formalizzata, sia quasi una misura ad hoc per il Capodanno ma, a differenza dello scorso anno e similmente a Natale, Vigilia e Santo Stefano, non sono stati posti dal decreto limiti al numero di posti da ricevere in casa, anche se restano validi i consigli di virologi ed epidemiologi che suggeriscono tavolate contenute con invitati vaccinati, possibilmente conviventi o ristretti nella cerchia dei famigliari e/o conoscenti, limitando effusioni, con finestre semichiuse e piatti e stoviglie personali;
  1. Già dal 6 dicembre era possibile pranzare, cenare o fare colazione al chiuso esibendo il super Green Pass, mentre al bancone o all’aperto era richiesto un tampone antigenico, o molecolare negativo effettuato massimo 48 o 72 ore prima del pasto: adesso, e fino alla fine dello stato di emergenza (che ricordiamo essere il 31 marzo 2022), nei bar e nei ristoranti, nelle enoteche, nei pub e nei locali, il Super Green Pass sarà necessario anche per consumare al banco, se al chiuso, quindi un No-Vax  non potrà sorseggiare un aperitivo né prendere un caffè, nemmeno in piedi e di fronte al bancone;
  1. Per entrare nei musei e nei luoghi di cultura, nelle palestre, nelle piscine e nei centri benessere, per svolgere qualsiasi sport di squadra, per accedere ai centri termali (tranne che per i livelli essenziali di assistenza terapeutica o riabilitativa), ai centri sociali, culturali o ricreativi (salvo i centri educativi per l’infanzia), per i parchi tematici, le sale da gioco, bingo e casinò, ma anche per i corsi di formazione privati (se svolti in presenza), o per andare a fare visita ai propri cari in un hospice o in qualsiasi struttura sociosanitaria, non basterà più solo il tampone negativo ma servirà il Super Green Pass o la terza dose;
  1. Non cambia molto per ciò che concerne i viaggi: chi entra in Italia per turismo, lavoro, o altre ragioni, dovrà essere sottoposto a test antigenici, o molecolari a campione, e se il tampone dovesse dare esito positivo, scatterà per il viaggiatore la misura dell’isolamento fiduciario per dieci giorni. I controlli saranno effettuati direttamente in porti, aeroporti, stazioni o frontiere, il turista (in mancanza di soluzioni alternative) soggiornerà in hotel e, già dalla prima fase, ne sarà data comunicazione al Dipartimento di prevenzione della Asl competente che dovrà monitorare il soggetto fino al tampone negativo;
  1. Particolare attenzione merita, come sempre, il comparto scuola e sul tema il Ministro Speranza ha richiesto un rafforzamento dello screening al rientro delle festività con un supporto (previsto dal decreto) del Ministero della Difesa e del personale dei laboratori militari, per il tracciamento e il sequenziamento degli eventuali casi. Nonostante sul piano governativo (e in particolare il Ministro Bianchi si è espresso chiaramente in merito) non si sia parlato di prolungare le festività oltre l’Epifania, alcuni presidenti di Regione hanno proposto di tenere chiuse le scuole fino al 31 gennaio, rispolverando il fantasma della Dad dalla seconda media in su, e l’ipotesi è al vaglio delle autorità competenti.

Insomma, siamo proprio «conciati per le feste».

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