Nelle ultime settimane si è discusso a lungo sulla chiusura anticipata (o rientro posticipato) dalle vacanze
natalizie, a causa del nuovo incremento dei contagi: il virus è tornato a camminare velocemente, per lo più
nelle scuole, dove è presente un alto tasso di non vaccinati (i bambini), che a breve dovrebbero iniziare il
proprio ciclo. Per ovviare a questo si era diffusa la notizia di una variazione del calendario scolastico, ma per ora non sembra esserci nulla di effettivo.
CHIUSURE – A chiarire la posizione della propria area di competenza ci ha pensato l’assessore alla scuola
della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, diramando una nota in cui confermava il normale proseguimento
delle lezioni per tutti gli edifici scolastici del territorio. Infatti, nel Lazio la situazione epidemiologica
continua ad essere sotto controllo, ed essendo in zona bianca non sono previste misure restrittive. Nel caso
specifico, i direttori delle Asl laziali hanno specificato di non aver mai richiesto una chiusura anticipata delle
scuole, essendo la situazione continuamente monitorata.
BIANCHI – Sull’ipotesi di chiusura o rientro posticipato post-vacanze natalizie, si è espresso il Ministro
dell’Istruzione, sottolineando la posizione del Governo: «Chiarisco subito che non abbiamo mai pensato di
alterare l’orario e il programma che avevamo stabilito. Sarà quello che avevamo definito. Non ci sono né
accorciamenti né allungamenti. Facciamo come abbiamo sempre fatto». Messaggio chiaro e diretto quello
di Bianchi, teso a smorzare voci e ipotesi infondate, diffusesi a suo dire impropriamente negli ultimi giorni.
A storcere la bocca è stato qualche sindacato, in particolar modo la Uil Scuola, che per bocca del suo
segretario Pino Turi, ha lasciato intendere che sarebbe stato meglio anticipare le vacanze di Natale per
permettere al personale scolastico e agli studenti di vaccinarsi. Lo stesso sindacato sostiene che, dall’invito
del dirigente scolastico la tempistica di 20 giorni per vaccinarsi sia un lasso di tempo troppo breve, e che la
chiusura anticipata della scuola toglierebbe alibi al personale, costretto a ricorrere subito alla vaccinazione.
In contrasto invece l’ANP, che si schiera dalla parte del Governo: «I giorni di scuola persi sono già stati
troppi. Sono d’accordo con Bianchi. Non è il caso di metterci a pensare a un modo per perderne altri da
recuperare a giugno, quando si fa la corsa a finire prima».
Tanto rumore per nulla: la scuola si svolgerà come previsto dal normale calendario stilato a inizio anno.
Siamo ancora «in tempo»
C’erano una volta i film catastrofisti in cui climatologi simili a rockstar si trovavano alle prese con ipotesi fantascientifiche e, passando attraverso effetti speciali sempre più curati ma non per questo meno incredibili, salvavano il mondo e la propria famiglia...