Continua a far discutere la carta del docente. Motivo? I 500 euro destinati alla formazione degli insegnanti sono stati riservati dal momento della loro introduzione sempre e solo agli insegnanti di ruolo. Nel corso degli anni le cose non sono cambiate, nonostante le proteste dei precari che denunciavano senza mezzi termini un’evidente «discriminazione» nei loro confronti.
ULTIME – Nella prossima manovra da approvare sono previsti una decina di euro lordi a dipendente per la propria formazione: decisamente troppo pochi per quasi un milione e mezzo di insegnanti ed Ata che ogni giorno si recano nelle scuole di tutta Italia per svolgere il loro lavoro. A tal proposito si è espresso il sindacato Anief, che in questi giorni ha scritto degli emendamenti alla manovra della commissione di bilancio di Palazzo Madama. A questo ha avuto seguito anche lo sciopero tenutosi venerdì a Roma, con tanto di corteo e sit-in nella Capitale.
RICHIESTA – L’Anief ha richiesto al Parlamento, senza mezzi termini, uno sforzo economico per la «valorizzazione della professionalità del personale scolastico». L’obiettivo è quello di raggiungere un investimento complessivo di 1 miliardo e 240 milioni, mentre attualmente il budget è fermo a 240 milioni (un miliardo di differenze di vedute difficilmente colmabili a parole). Va precisato però che nella Legge di Bilancio è stato introdotto un bonus supplementare per il personale tecnico- amministrativo delle Università statali, in riferimento a specifiche mansioni svolte. Lo stesso sindacato ritiene giusto, inoltre, assegnare in busta paga delle indennità di rischio biologico, soprattutto alla luce della pandemia attualmente in atto, ma non vanno sottovalutati anche l’elevato grado di rischio e di stress che il ruolo interlocutorio dell’insegnante comporta. Mentre l’indennità di sede andrebbe assegnata a chi è costretto a lavorare lontano da casa, quella di incarico dovrebbe agire a tutela dei precari, i quali dovranno ricevere lo stesso trattamento sancito dal contratto collettivo dopo tre anni di lavoro a tempo determinato. Per recuperare i crediti non assegnati i precari hanno la possibilità di presentare ricorso con Anief, ma prima di appellarsi però, qualora si trattasse di periodi di precariato non considerati, andrebbe fatta una verifica tramite il calcolatore automatico fornito gratuitamente dallo stesso sindacato.
CARTA DOCENTE – Tornando al famoso bonus invece, la richiesta è l’estensione della carta annuale anche ai docenti precari (amministrativi e educativi), e questo sarebbe propedeutico alla continuità delle strutture scolastiche anche nei mesi estivi, o in caso di proroga della situazione epidemiologica. Con la pandemia è diventato fondamentale l’utilizzo dei supporti tecnologici verso cui molti lamenta(va)no una bassa dimestichezza dettata dalla scarsa formazione ricevuta. L’obiettivo è quello di mettere tutte le categorie nelle stesse condizioni per l’acquisto di dispositivi informatici utili all’attività didattica, in modo da favorire sia i dipendenti che gli alunni in grado di usufruire di un elevato livello di insegnamento, indipendentemente dal docente con cui hanno a che fare, che sia precario o di ruolo.
Siamo ancora «in tempo»
C’erano una volta i film catastrofisti in cui climatologi simili a rockstar si trovavano alle prese con ipotesi fantascientifiche e, passando attraverso effetti speciali sempre più curati ma non per questo meno incredibili, salvavano il mondo e la propria famiglia...