Da pochi giorni sono state introdotte le nuove normative sui positivi a scuola, il cui obiettivo è massimizzare le lezioni in presenza. Dall’attuazione del recente protocollo si sono riscontrate però diverse criticità, soprattutto in relazione al tampone 0 (utile a far tornare in classe tutti i negativi nell’eventualità in cui venisse scoperto un solo caso positivo). Tale tampone va effettuato nelle ore successive alla comunicazione del referente scolastico covid o del dirigente scolastico, delegati a informare i soggetti in contatto col positivo nei giorni immediatamente precedenti.
PROBLEMI E DUBBI – Una delle maggiori perplessità è legata alle tempistiche del tampone (dalle 24 alle 48 ore per svolgere i test ed ottenerne i relativi risultati) che porterebbe gli studenti a restare a casa uno-due giorni. Scatterà automaticamente la DAD? Questo è uno dei dilemmi che attanaglia le famiglie italiane nelle ultime ore. La didattica a distanza – stando alla nota diramata dal Ministero- avverrà solo in caso di quarantena (con oltre tre casi positivi) e non nel lasso di tempo in cui si attende l’esito del tampone. Quindi, fino a quando non saranno accertate almeno tre persone positive, non potrà scattare né la quarantena né la Dad. Al contrario di quanto avvenuto finora di conseguenza, niente lezioni da casa nelle primarie e nelle secondarie con un solo alunno positivo: questa normativa resterà in atto fino a nuove disposizioni ministeriali.
DECISIONE DELLE SCUOLE – La decisione finale su come e quando attuare la Dad spetterà comunque alle singole scuole: ogni istituto ha un proprio regolamento interno, quindi detiene la discrezionalità in materia di lezioni in presenza, o a distanza. Ovviamente tali decisioni coinvolgeranno solo le classi con casi covid, mentre per tutte le altre continuerà la normale attività didattica.
SCENARI – Il protocollo prevede due possibili strade da percorrere: quella che fa riferimento ad alunni da 0 a 6 anni e quella che coinvolge i ragazzi delle primarie e delle secondarie. L’iter da seguire prevede infatti provvedimenti differenti in base alle fasce d’età e allo status vaccinale.
1 caso positivo: i compagni di classe faranno un test appena possibile (definito “Tampone 0”) e se il risultato sarà negativo si potrà rientrare a scuola, salvo poi ripeterne un altro a distanza di 5 giorni.
2 casi positivi: i vaccinati, o negativizzati negli ultimi 6 mesi, faranno la sorveglianza con testing, mentre i non vaccinati la quarantena.
3 casi positivi: tutta la classe verrà posta in quarantena con differenziazione di tempistiche (7 giorni per i vaccinati e guariti, 10 per gli altri); ovviamente la continuità delle lezioni verrà garantita dalla Dad.
L’interruzione dell’attività didattica spetterà alle autorità sanitarie competenti, ma qualora non fosse possibile un loro intervento tempestivo, sarà compito del preside o del referente covid sospendere le lezioni «in via eccezionale ed urgente».
Come da circolare ministeriale il dirigente dovrà: informare la Asl, individuare i «contatti scolastici», e per loro sospendere in via temporanea le lezioni, «trasmettere ai contatti scolastici le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal DdP» e «segnalare al DdP i contatti scolastici individuati». I dati sui vaccinati non sono in possesso della scuola, di conseguenza non vanno trattati.