In Italia, da qualche settimana, sono partite le somministrazioni delle terze dosi, abbassando la soglia dagli
over 80 agli over 60 (che insieme ai fragili stanno ricevendo nuovamente il vaccino), mentre dal 1°
dicembre la fascia d’età interessata sarà quella dai 40 ai 60. Restando in ambito scolastico, quando sarà
permesso ai docenti di vaccinarsi?
DATI – Sul tema si è già espresso il Ministro della Salute Roberto Speranza dichiarando alla Camera dei
deputati che il personale scolastico, comprensivo di docenti ed Ata, non riceverà alcuna agevolazione in
merito e che si andrà solo per ordine anagrafico. La procedura non si piegherà a nessuna corsia
preferenziale, quindi, ma un aspetto da tenere in considerazione è l’età media della classe docente italiana,
compresa tra i 52 e i 53 anni: un’altissima percentuale di insegnanti sarà di conseguenza chiamata alla terza
somministrazione nel giro di poco tempo. Infatti, stando ad un’ultima analisi dell’Inapp, secondo cui
almeno 176mila persone avrebbero ricevuto il terzo vaccino, soltanto il 22% dei docenti italiani sono over
60, quindi a breve toccherà al restante 78% procedere con la terza dose. Ciò vuol dire che oltre 600 mila
persone attendono di ricevere l’ultima somministrazione, ma da queste vanno sottratte migliaia e migliaia
di insegnanti che per fragilità o scarsa fiducia nel vaccino, hanno deciso di dissentire.
BAMBINI – Da diverse settimane è al centro del dibattito anche la questione relativa alla vaccinazione dei
bambini (in età compresa tra i 5 e gli 11 anni): con la riapertura delle scuole sono infatti iniziati a risalire i
contagi e questo non può essere un fattore casuale. L’Ema sta conducendo la revisione sul vaccino di
Pfizer/BioNTech nella fascia d’età 5-11 anni ed ha già aperto all’approvazione. A dicembre verranno sciolte
le ultime riserve e la strada da percorrere sarà più chiara anche se i pareri di politici e pediatri al momento
non sono conformi e solo il tempo (e la curva dei contagi) ci diranno quale sarà la soluzione più giusta da
adottare.