L’ultimo ostacolo da valicare per molti docenti in cerca dell’agognato ruolo è il superamento dell’anno di
prova. Per la prima volta, ci saranno due percorsi differenti: l’iter è uguale per tutti ma, per chi è entrato
non tramite concorso ma da prima fascia delle graduatorie GPS, ci sarà una differenziazione. Vediamo i
passi fondamentali per l’anno di prova 2022.
INDIRE – Da anni, a curare la formazione docenti, è l’INDIRE: entro il mese di novembre, infatti, tale istituto
apre un ambiente digitale in cui sarà possibile reperire tutte le informazioni necessarie e i format,
strutturati e guidati, per l’espletamento degli obblighi al fine del conseguimento dell’anno di prova. Per
quanto inizialmente la piattaforma possa sembrare complessa, acquisendo competenza e familiarità, gli
ingranaggi diverranno facili da comprendere e gestire.
LE FASI DELLA FORMAZIONE – La formazione docenti è strutturata in 4 fasi ben distinte, ed è pensata per
un impegno di circa 50 ore:
- L’incontro propedeutico iniziale e quello di restituzione finale, di solito della durata di 2-3 ore l’uno,
sono organizzati dai diversi Ambiti Territoriali e, quindi, le date variano sensibilmente di città in
città, di scuola in scuola. È necessario sottolinearlo per evitare che docenti non ancora convocati
rischino di pensare di aver perso qualche informazione nel caso in cui colleghi di altre regioni (o
scuole) possano iniziare il percorso prima di loro. Ad ogni modo, saranno le segreterie dei plessi
scolastici ad informare il docente nell’anno di prova sulle date degli incontri; - Laboratori formativi, per un totale di 12 ore, organizzati solitamente in 3-4 pomeriggi; le attività
laboratoriali sono varie e i docenti potranno scegliere in base alle proprie competenze e
preferenze. Alternativi ai laboratori formativi sono i visiting nelle scuole innovative: gli Uffici
Scolastici Regionali, infatti, metteranno a disposizione un bando per permettere ad alcuni docenti
di sostituire le 12 ore di laboratori con 2 visite mattutine presso scuole di valore, da un punto di
vista dell’organizzazione, della digitalizzazione e della struttura. Le due mattine, ovviamente,
verranno considerate altro servizio dalla scuola; - Osservazione in classe, anche questa per un totale di 12 ore, svolta a più stretto contatto con il
tutor, scelto collegialmente entro la data del 22/10. L’attività prevede un’osservazione reciproca
delle prassi didattiche e un momento di condivisione/restituzione in cui arricchirsi e scambiare
opinioni ed osservazioni; - Rielaborazione online (di 20 ore) riguardante tutto ciò che effettivamente il docente neo-assunto si
troverà a documentare sulla piattaforma INDIRE.
IL PORTFOLIO – Ciò che sicuramente spaventa maggiormente i docenti neo-immessi è la compilazione
online. Tra la paura di dimenticare qualcosa (tra l’altro impossibile perché il sistema INDIRE, in una pagina
riepilogativa, segnala in rosso ciò che ancora non è stato consegnato e in verde le parti concluse) e un
primo impatto dispersivo, la piattaforma si articola in un percorso gestibile in un numero non eccessivo di ore. - Curriculum formativo: l’incipit della piattaforma chiede ai neoassunti di concentrarsi su attività
(solitamente tre) che hanno caratterizzato il loro percorso formativo: dal TFA al Corso di
Specializzazione di Sostegno, dalle prime supplenze a un corso di formazione particolarmente
formativo, tutto può essere inserito in questa prima documentazione; - Bilancio iniziale delle competenze, probabilmente la parte più strutturata: divisa in diversi ambiti
(organizzazione delle situazioni di apprendimento, osservazione e valutazione degli allievi,
coinvolgimento degli allievi nel processo di apprendimento, lavoro di gruppo tra docenti,
partecipazione alla gestione della scuola, informazione con i genitori, problemi etici della
professione, utilizzo delle nuove tecnologie, formazione continua), chiede ai docenti di argomentare su determinati temi, in base ad alcune domande guida, per un massimo di 2000 caratteri. Ai fini della corretta compilazione, questa parte andrebbe espletata nei primi mesi;
- Rendicontazione dei laboratori frequentati: in questa fase, che sarà inserita nel dossier insieme al
curriculum formativo e alla progettazione dell’attività didattica, il docente illustrerà le esperienze
vissute (laboratori formativi o visiting) spiegandone la natura e le parti di particolare interesse; - Documentazione di una attività didattica (estremamente guidata) in cui Il docente illustrerà gli
argomenti, gli obiettivi dell’attività, le fasi di lavoro, i metodi e gli strumenti, la valutazione e le
strategie didattiche seguendo un format predisposto. Il limite stringente di caratteri utilizzabili non
permette un’argomentazione eccessivamente ampia. - Bilancio finale delle competenze: più breve di quello iniziale, richiede di argomentare
sull’arricchimento dell’anno di prova e sui miglioramenti che potrebbero essere apportati in
seguito. - Formazione peer to peer: per quanto assente in ambiente digitale, è probabile che le scuole
forniscano un registro ai docenti per segnalare le ore svolte in compresenza (con o presso il tutor),
le attività didattiche svolte, e le osservazioni personali.
ANNO DI PROVA PER I DOCENTI DA GPS – L’anno di prova si conclude formalmente con il Comitato di
Valutazione scolastico e si considera superato solo se effettuati almeno 180 giorni nell’anno di prova. Per
coloro i quali invece sono entrati tramite GPS, è stata prevista una prova metodologica-disciplinare,
valutata da un commissario esterno, il cui non superamento comporta il non raggiungimento dell’anno di
prova e la non ripetibilità per l’anno successivo. Sarà invece possibile ripetere l’intero anno di prova (che
esuli dalla prova disciplinare) sia per i docenti da concorso che per coloro che sono entrati tramite GPS.