Siamo ormai al secondo anno di validità delle GPS, le famose graduatorie provinciali inaugurate nella scorsa, torrida estate. Vediamole nel dettaglio e quali sono i cambiamenti a loro apportati nell’anno scolastico ‘21-22.
COSA SONO LE GPS? – L’ex ministra dell’istruzione Lucia Azzolina fu fermamente criticata per aver cambiato il meccanismo delle graduatorie, rendendole interamente digitalizzate, tra l’altro in un anno già segnato da grandi compromessi per la didattica nell’era COVID. Ciò nonostante, le tre graduatorie di istituto furono sostituite dalle due fasce tuttora vigenti, destando non poche polemiche anche per il diverso peso attribuito ai titoli già conseguiti (vedi la riduzione del punteggio attribuito ai master post-laurea), di fatto sconvolgendo le graduatorie stesse. La cronaca dello scorso anno racconta un cambiamento lento e farraginoso, al netto di sensibili differenze tra regioni virtuose e altre più a rilento (basti pensare che città come Como avevamo quasi tutti i docenti in cattedra dalla terza settimana di settembre, mentre molte scuole di Roma erano ancora in emergenza all’inizio di novembre).
LE NUOVE NORME – Anche l’attuale ministro Bianchi non rispetta lo status quo e decide di impegnare d’ estate i docenti nelle graduatorie con regole non del tutto chiare né immediate. L’intento, senza dubbio valido, sembrerebbe quello di portare gli insegnanti in cattedra il prima possibile per assicurare un avvio scolastico più sereno. Per fare questo, il Ministero ha dato la possibilità a coloro che erano nelle GPS di esprimere ben 150 preferenze (tra scuole, ambiti territoriali e comuni) per ogni classe di concorso di cui già possedevano i requisiti. Sarà il sistema informatico, in base a un preciso algoritmo, ad assegnare tutti gli incarichi per il nuovo anno. Per chi non fosse soddisfatto del posto ottenuto, potrà sempre attendere la chiamata delle Graduatorie di Istituto, in base alle scelte già operate lo scorso anno, durante l’aggiornamento delle graduatorie.
RUOLO DA PRIMA FASCIA GPS – Un’ulteriore novità è la possibilità di conseguire il ruolo dalla prima fascia GPS dove sono iscritti tutti i docenti abilitati (anche all’estero, se si è ottenuta la sospensiva) e gli specializzati sul sostegno. Se, dopo la procedura di immissioni in ruolo, scorse tutte le graduatorie vigenti, fossero rimasti ancora posti disponibili, spetteranno di diritto a coloro che sono in prima fascia GPS, in ordine di graduatoria e nel limite dei posti rimasti effettivamente vacanti, per una procedura di immissione straordinaria. In questo caso, i docenti saranno assunti a tempo determinato e, dopo il superamento del classico anno di prova (ma anche di una prova disciplinare, selettiva, valutata da una commissione esterna), saranno ufficialmente di ruolo dall’anno seguente. Nel caso di fallimento dell’anno di prova, questo si potrà ripetere, mentre la bocciatura della prova disciplinare comporta l’impossibilità di ottenere il ruolo da GPS, a meno di non superare un concorso selettivo per l’agognato ruolo.