La buona notizia è che da settembre ripartirà la scuola in presenza, la brutta è che tra green pass,
quarantena e il Covid non ancora debellato, nemmeno il prossimo sarà un anno scolastico normale. In tal
senso si stanno muovendo i sindacati e il Ministero dell’Istruzione, che dall’inizio delle lezioni hanno
pensato di destinare ai docenti un supporto psicologico, qualora ne sentissero la necessità.
IDEA – Nella bozza del protocollo di sicurezza emerge una Convenzione tra il Miur e il Consiglio Nazionale
Ordine degli Psicologi, che promuove questa iniziativa e che ha a cuore la stabilità psicofisica degli
insegnanti, chiamati a fronteggiare situazioni di insicurezza dovute alla pandemia, allo stress per l’eccessiva
responsabilità, alla paura di contagiare o essere contagiati e al rientro in presenza. Tutti questi elementi
incideranno giocoforza sulla concentrazione e quindi sulla perfetta riuscita dell’attività didattica: in questo
scenario potrà entrare in azione lo psicologo, che dovrà fornire un supporto ai docenti preoccupati da tutto
ciò che da un anno e mezzo ci (e li) circonda.
DETTAGLI – Per mettere in pratica tale strumento i suggerimenti da attuare sono:
- il rafforzamento degli spazi di intermediazione tra Scuola e Famiglia (in presenza e a distanza);
- un supporto psicologico che sia in grado di gestire sportelli di ascolto ed assistere le attività del personale scolastico nell’applicazione di metodologie didattiche innovative (in presenza e a distanza) e nella gestione degli alunni con disabilità, con DSA o con disturbi evolutivi specifici o altri bisogni educativi speciali, per i quali non sono previsti insegnanti specializzati di sostegno.
Questo servizio sarà coordinato dagli uffici Scolastici Regionali e dagli Ordini degli Psicologi regionali, e
potrà essere garantito tramite accordi e collaborazioni stipulati tra istituzioni scolastiche, attraverso
colloqui svolti con professionisti abilitati alla professione psicologica e psicoterapeutica. Il tutto potrà
avvenire a distanza o in presenza, nel rispetto delle restrizioni previste. Non è dunque garantito alcun tipo
di intervento clinico, ma tali sportelli dovranno fornire un confronto per affrontare i problemi, qualora ce
ne fossero, e la loro risoluzione tramite dei professionisti del settore.