In attesa del Cdm del 4 agosto, con le nuove misure (fra le quali l’esame del Piano Scuola) e l’eventuale estensione del Green Pass, anche per i trasporti di lunga percorrenza, si diffondono iniziative come le mini-zone rosse o le restrizioni localizzate, ma anche la distanza minima di dieci metri fra gli ombrelloni o la mascherina anche all’aperto, per le regioni turistiche.
OBBLIGO VACCINALE (?) – Mentre il coordinatore del Cts, Franco Locatelli, sponsorizza la vaccinazione fra gli adolescenti e promuove, come antidoto ai ricoveri, i comportamenti virtuosi, il Governo resta prudente sull’obbligo vaccinale per il personale scolastico in vista del rientro in classe a settembre, anche se l’ipotesi prevalente sembrerebbe quella di aspettare il 20 agosto prima di adottare provvedimenti coercitivi, sperando di superare la soglia del 90% di immunizzati.
Fra gli argomenti più «caldi», l’estensione dell’obbligo vaccinale anche ad altre categorie professionali, oltre al personale sanitario ed (eventualmente) scolastico, e il rischio di zona gialla per Sicilia, Lazio, Puglia e Sardegna, a causa del significativo aumento dei ricoveri in terapia intensiva; a produrre un decisivo incremento dei contagi, soprattutto nel mese di luglio, sembrerebbero essere state (secondo un report dell’Iss) le numerose feste e assembramenti per le vittorie della nazionale, e non è un caso che l’impennata abbia infatti riguardato in misura maggiore gli under 40.
A favore dell’obbligo vaccinale la limitata percentuale (12%) di soggetti immunizzati che possono infettarsi, e comunque quasi sempre senza sviluppare la malattia o contagiare, e l’ancor più bassa percentuale delle persone vaccinate che, seppur contagiate, finiscono in ospedale; la protezione vaccinale da forme gravi di malattia è dunque superiore al 95%, quindi, oltre a ridurre in maniera sesquipedale la circolazione virale, il vaccino inibisce la possibile diffusione di nuove varianti e, se somministrato anche agli adolescenti (28 i deceduti totali sotto i 19 anni in Italia finora), questo non può che accelerare la ripresa della didattica in presenza.
LA POLITICA – Nel frattempo, il dibattito politico promuove lo scontro dialettico fra la Lega, che punta l’indice contro il governo, reo a suo parere di non aver stabilizzato i precari e di non essersi concentrato sulle classi-pollaio, e il Movimento 5 Stelle che, pur incoraggiando la vaccinazione come atto di responsabilità civile, ne esclude per ora l’obbligo come strumento per combattere il Covid, concentrandosi invece sul miglioramento del trasporto pubblico e sull’utilizzo dei test salivari per il tracciamento dei contagi, il tutto ai fini di garantire a studentesse e studenti il diritto all’istruzione in presenza.
Sempre in chiave politica è degna di nota la dichiarazione di Maurizio Landini (segretario Cgil) che, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il 1 agosto, ha confermato il proprio assenso al Green Pass nelle aziende ma senza ricorrere a sanzioni, a meno che il Governo non in introduca un’apposita norma a riguardo; resta l’ipotesi (avanzata da «La Repubblica») di un trasferimento in un’altra città per i docenti che si rifiutino di vaccinarsi, anche se desta perplessità l’efficacia di un tale provvedimento, così come l’identità di chi debba controllare chi sia o meno in regola con le vaccinazioni (controllo che potrebbe confliggere con le norme in materia di trattamento dei dati sensibili).
In ogni caso agosto sarà un mese decisivo per capire le condizioni di ripresa della scuola dell’obbligo (vaccinale?).