Nella seconda, calda, estate del virus COVID-19 insieme alla preparazione dei nuovi concorsi per il ruolo, il primo appuntamento pronto a partire è il VI ciclo del TFA sostegno, per permettere di risolvere uno dei principali problemi scolastici degli ultimi anni e cioè la carenza di docenti specializzati sulle attività didattiche di sostegno (coi conseguenti disguidi e disagi per le famiglie che avrebbero invece bisogno di certezze).
TUTTI I NUMERI – Il decreto 6 luglio 2021 ha stabilito i numeri e le date fondamentali per tutti coloro che puntano a ottenere la specializzazione sul sostegno: inizieranno gli aspiranti per la scuola dell’infanzia il 20 settembre, seguiti da coloro che mirano alla scuola primaria, che saranno coinvolti il 23 dello stesso mese. Il giorno successivo sarà la volta degli aspiranti della scuola secondaria di primo grado mentre si dovrà attendere la fine del mese per i professori della scuola secondaria di secondo grado. Il decreto, nell’allegato A, determina anche il numero dei posti: il totale è 22.000 e la maggiore distribuzione si concentra tra Lazio (4400 posti), Puglia (2270 posti), Campania (2080 posti) e Calabria (1880 posti), anche se il primato assoluto spetta ai 4925 posti della Sicilia. Se ne deduce che la maggior richiesta è al Meridione, se si considera anche che nessuna regione, a Nord del Lazio, mette a disposizione più di 1000 posti.
REQUISITI DI ACCESSO – Il D.M. 92/2019 ha sancito quelli che sono i requisiti di ammissione. L’art 3., in particolare, stabilisce che per la scuola primaria e dell’infanzia è necessario un titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di scienze di formazione primaria, oppure di un diploma magistrale conseguito presso gli omonimi istituti entro il 2001/2002. Gli aspiranti del primo e del secondo grado, invece, devono essere in possesso di uno dei seguenti requisiti: abilitazione sulla classe di concorso, oppure laurea magistrale o a ciclo unico + i 24 CFU nelle discipline pedagogiche, psicologiche, antropologiche e di metodologie didattiche. Per gli insegnanti tecnico-pratici, fino al 2024/2025, si potrà accedere anche solo col diploma + i 24 CFU. Si ricorda che i bandi di accesso saranno pubblicati dalle diverse università.
LE PROVE – La prima prova (preselettiva) serve a scremare coloro che avranno accesso alla prova scritta cui si potrà accedere infatti fino al doppio dei posti disponibili. Il test consterà di 60 quesiti a risposta multipla, 20 dei quali per accertare le capacità in merito alla comprensione di un testo e le conoscenze linguistiche. Le prove scritte e orali, non essendo ministeriali ma predisposte dalle singole università, varieranno invece da ateneo ad ateneo. Potranno iscriversi tutti coloro che supereranno le prove, nel limite dei posti disponibili, ma accederanno alla formazione anche coloro che hanno sospeso o annullato la frequenza nei cicli precedenti, i vincitori di più procedure che hanno potuto frequentarne solo uno dei corsi di cui sono risultati vincitori e tutti gli idonei non vincitori degli anni precedenti.