Vaccini e rientro a scuola, due temi molto caldi che viaggiano su binari differenti ma destinati prima o poi
ad incrociarsi. In queste ore a tenere banco è l’obbligo vaccinale per chi lavora nelle strutture scolastiche,
una decisione che verrà presa a stretto giro di tempo, così da avere un quadro più chiaro per l’inizio
dell’anno scolastico. Nel frattempo, continua la campagna di somministrazione dei vaccini per docenti e
personale Ata, che però ha subito un brusco rallentamento.
NUMERI – Resta invariato per questa settimana il numero di lavoratori della scuola che hanno ricevuto solo
una dose (82%) mentre quelli che hanno ricevuto almeno una dose sono 1.153.573, un numero
corrispondente al 79% dell’intero comparto scuola. Resta inalterato il numero degli assenti: sono 222.132 i
lavoratori cui non è stata somministrata ancora alcuna dose (15,17%).
DIFFORMITÀ – Uno dei problemi più grandi legati alla somministrazione dei vaccini, in particolar modo per
il settore scolastico, resta la mancata uniformità tra le regioni: in alcune circoscrizioni si procede spediti,
mentre in altre il passo è ancora molto lento, come afferma anche il commissario straordinario per
l’emergenza coronavirus Francesco Paolo Figliuolo: «Il nostro obiettivo non è quello di avere un elenco di
professori non vaccinati, ma ci interessa capire quanti sono, il tutto rispettando la privacy: ad oggi l’85%
degli insegnanti è vaccinato ma in 3 regioni siamo sotto l’80%». In realtà il numero dovrebbe essere
sicuramente più alto, considerata l’elevata percentuale di persone vaccinatasi per fasce d’età o come
immunodepressi, che non rientrano quindi nei dati statistici sulla scuola.
Non poteva mancare un accenno agli studenti: «Ora avremo un altro vaccino a disposizione per loro.
Vaccinarsi è importante per ridurre la circolazione del virus ma anche per tornare a scuola in presenza, un
elemento importantissimo per la vita sociale dei ragazzi», ha ribadito Figliuolo.
Obbligo vaccinale o meno, la scuola ripartirà tra poco più di un mese e l’obiettivo delle parti in causa è lo
stesso: «rientro in sicurezza».
Luca Palmieri