L’obiettivo del Governo, annunciato da Draghi e ribadito dal Commissario Straordinario all’Emergenza Francesco Figliuolo, è di chiudere la vaccinazione entro l’Autunno facendo leva sulle 14,5 milioni di dosi Pfizer richieste in anticipo rispetto alla programmazione e in arrivo a luglio; il premier, nonostante l’ottimismo dato dall’evidente calo dei contagi, richiede al sistema sanitario di non mollare sui tamponi e sul sequenziamento del virus, per evitare il ricrearsi di zone rosse (localizzate o meno) prima dell’auspicata immunità di gregge, ma anche per consentire all’Italia un trimestre estivo e un Autunno di ripresa economica.
Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss e segretario del Cts, partendo dai dati recenti (11 casi per 100 000 abitanti in 7 giorni a livello nazionale) ha parlato di una decrescita dei casi totali in assoluto ma di un aumento di quelli sostenuti dalla variante Delta, incoraggiando la doppia vaccinazione (ci sono ancora 2,7 milioni di over 60 non coperti) e il sistema dei controlli (quello routinario su bollettini quindicinali e le «flash surveys» istantanee) per sequenziare ma anche censire nuove possibili varianti, visto che tutti gli scienziati sono concordi nell’affermare che ce ne saranno.
Sulla ripresa della scuola in presenza, l’utilizzo della mascherina dipenderà dalla circolazione e dal quadro epidemiologico globale, mentre non è negoziabile il distanziamento.
VARIANTE DELTA (E DELTA PLUS) – Mentre i positivi e i decessi calano, e il numero dei vaccinati cresce esponenzialmente, la variante Delta (velocissima e più contagiosa) arriverà a costituire in agosto, secondo le stime del Centro europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Infezioni, il 90% dei virus Sars circolanti in Europa: il rischio maggiore è che molti italiani partano per le vacanze estive senza aver ricevuto la seconda dose.
Nel frattempo, la prestigiosa rivista medica inglese «The Lancet» ha pubblicato uno studio dell’Università di Madrid, condotto ad aprile su 676 persone (in seguito alla conferma dei casi di trombosi legati ad AstraZeneca), che promuove la vaccinazione eterologa sugli under 60.
La vaccinazione eterologa (o mix-and-match) prevede l’uso per il richiamo di un vaccino diverso rispetto alla prima dose e sembra abbia risultati decisamente positivi, come la produzione di anticorpi neutralizzanti e la stimolazione di linfociti, anche se il limite dello studio iberico è il raffronto fra gli anticorpi dei vaccinati con la seconda dose Pfizer con quelli di chi ancora non ha ricevuto il richiamo: un test dell’Università di Oxford chiamato Com-Cov si sta invece occupando di verificare il raffronto diretto fra i diversi vaccini.
In Italia il mix-and-match è approvato dallo scorso 14 giugno, dopo la morte della diciottenne ligure Camilla Canepa, colpita da trombosi dopo aver assunto AstraZeneca, ma è già in uso anche in Germania, Francia, Canada, Danimarca, Svezia e Norvegia.
IL QUADRO GLOBALE – Mentre Boris Johnson rinvia «il ritorno alla normalità» dal 21 giugno al 21 luglio, incoraggiando le vaccinazioni (soprattutto sui più giovani), visto che il 26 giugno nel Regno Unito si è raggiunta la cifra limite di 18 270 casi di Corona Virus, quasi tutti di variante Delta, la metropoli di Sydney è in lockdown per due settimane e viene sospesa «la bolla aerea» con la Nuova Zelanda. Il flop vaccinale australiano, dato in larga parte dai ritardi delle consegne AstraZeneca, somiglia a quello portoghese visto che, secondo le stime, non si dovrebbe riuscire a fornire entro agosto la prima dose al 70% della popolazione.
La variante Delta ha costretto anche Israele, primo paese fuori dall’emergenza e leader nella vaccinazione intensiva, a fare un passo indietro sulle riaperture reintroducendo l’uso delle mascherine nei luoghi chiusi ad accesso pubblico e durante gli eventi pubblici di massa; in Russia invece, nonostante la massiccia campagna pro immunizzazione, solo il 15% della popolazione ha ricevuto la prima dose e l’impennata dei casi dati dalla variante Delta ha inasprito le misure di contenimento, dall’obbligo del telelavoro al 30% alle cure ospedaliere limitate solo a chi è vaccinato o ha gli anticorpi.
Più trasmissibile della variante Alpha (60% contro 40%) la variante Delta cristallizza l’entusiasmo estivo reintroducendo l’incubo diffuso della mascherina nel paesaggio antropologico globale costringendoci a fare i conti con una malattia endemica la cui radice ontologica risiede probabilmente in un rapporto sbilanciato con l’ambiente e in un patologico rifiuto della sostenibilità.
Germano Innocenti