Are U.K? Alunni «con problemi» e alunni «problematici»

da | Mag 6, 2021 | IN CATTEDRA

Siamo con Rita, docente di matematica e vicepreside presso una scuola secondaria; di origine e formazione italiana, ma ormai da molti anni trasferitasi in Inghilterra, Rita ci sta aiutando a capire il funzionamento del sistema scolastico britannico innescando comparazioni e interconnessioni col Nostro.

Buongiorno Rita, nella prima parte dell’intervista per il Mondoscuola ci hai descritto l’iter formativo di un discente inglese dai 5 ai 16 anni, per poi aprire una breve parentesi su bullismo e cyberbullismo. Proseguendo su questa linea, come gestisce l’istruzione inglese i ragazzi «problematici» e quelli «con problemi»?

In Inghilterra abbiamo un acronimo anche per questo: SEND (Special Educational Needs and Disabilities). Sono i ragazzi affetti da una serie di disturbi (qui ci piace chiamarle differenze) come dislessia, discalculia o con tratti autistici non severi. Le statistiche variano di anno in anno ma in media il 15-20% degli studenti che approdano alle scuole secondarie appartiene a una di queste categorie. Tieni conto che alla maggior parte dei ragazzi con SEND che escono dalla scuola primaria non è stato diagnosticato alcun disturbo, nonostante le palesi difficoltà d’apprendimento, e qui stiamo parlando di dislessie lievi, che non si manifestano solo nella perplessità di lettura o nel far di conto, ma anche nell’incapacità di decodificare emozioni e/o situazioni sociali. Non capiscono l’ironia e non seguono i ragionamenti comuni, come gli autistici, nonostante siano più intelligenti e creativi rispetto alla media.

 

Da noi l’acronimo per simili situazioni è DSA (Disturbo Specifico di Apprendimento): si tratta di dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia, il tutto in un quadro clinico di comorbilità. Ma tornando a voi, come gestite una situazione così complicata?

I ragazzi con disabilità media o elevata possono accedere all’ EHCP (Educational Health Care Plan), una dichiarazione di bisogni speciali a cui la scuola normale non può provvedere. Ne decide l’assegnazione, che consiste in un supporto economico e di sostegno a scuola fino al venticinquesimo anno d’età, un comitato d’esperti insieme alle presidenze delle scuole, dopo un processo di circa un anno e mezzo che coinvolge genitori, insegnanti, psicologi e comitati per le disabilità dell’apprendimento. Di solito chi ha diritto all’EHCP va alle Special School. Ma esiste un’altra strada. Qui in Italia invece come funziona?

 

I ragazzi con DSA, quelli con disabilità certificate o con svantaggi socio-economici, linguistici o culturali ma anche gli ADHD, e cioè i deficit dell’attenzione e dell’iperattività, rientrano tutti nei BES (Bisogni Educativi Speciali). Gli alunni con disabilità certificata hanno diritto al PEI (Piano Educativo Personalizzato) mentre per quelli con DSA è previsto il PDP (Piano Didattico Personalizzato). Per gli ADHD decide il Consiglio di Classe se si ritenga o meno necessario un PDP, purché se ne verbalizzino sempre le motivazioni.

Mi sembra un sistema decisamente caotico. In Inghilterra includiamo i Bisogni Educativi Speciali nei SEND (special educational needs). Gli alunni che hanno un SEND qualunque vengono seguiti dalla figura del SEND coordinator che ha il compito di assicurare supporto a studenti, docenti e famiglie di alunni che rientrano in tale categoria.

 

Non dimenticare ciò che diceva Flaiano: «In Italia la distanza più breve fra due punti è l’arabesco». E comunque, partendo dal presupposto che ragionare per acronimi è dannoso, l’errore epistemologico più comune è quello di pensare che i BES siano una categoria diagnostica quando invece sono un concetto pedagogico che parte da una serie di disturbi per elaborare un progetto didattico ad personam. Giocando con le sigle, si può fare la Dad coi DSA portatori di BES. Prima parlavi di un’altra strada alternativa alle Special School. Di cosa si tratta?

Delle Alternative Provisions. La scuola in cui lavoro io.

 

(continua …)                                             Germano Innocenti

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