I disturbi specifici dell’apprendimento

da | Apr 29, 2021 | IN CATTEDRA

Il mondo della scuola è spesso abituato a ragionare per etichette e acronimi. Dietro tali designazioni, però, si nascondono individui col loro vissuto personale. La legge 170/2010 ha, nel dettaglio, riconosciuto i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sancendone definizioni e prassi operative. Vediamo specificamente quali sono tali disturbi:

DISLESSIA – Questo disturbo comporta una difficoltà d’apprendimento delle regole di lettura e implica una mancata fluidità della lettura stessa. Si manifesta, in maniera tecnica, nell’incapacità di decifrazione dei segni linguistici

DISGRAFIA – Le persone affette da disgrafia hanno problemi nella realizzazione del segno grafico. Tali perplessità si manifestano in un mancato controllo degli aspetti grafico-formali della scrittura e possono anche essere determinate da difficoltà prassiche.

DISORTOGRAFIA – La disortografia è il disturbo specifico della correttezza nella scrittura, intesa come abilità di elaborare il tratto ortografico rappresentando in modo pertinente i suoni e le parole.

DISCALCULIA – La discalculia è un venir meno dell’interiorizzazione degli automatismi del calcolo matematico e dell’elaborazione dei numeri.

COMORBILITÀ – E’ raro riscontrare un disturbo dell’apprendimento senza che ne sia presente almeno uno degli altri: tale fenomeno viene definito comorbilità.

STRUMENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI – La legge prevede delle specifiche misure per agevolare il processo di apprendimento da parte degli alunni con DSA. È necessario comprendere che queste misure sono fondamentali affinché tali studenti possano operare in condizioni di parità rispetto ai propri compagni di classe; non si tratta di vantaggi ma di strumenti per rendere le performance, e le conseguenti valutazioni, eque. Non utilizzarli sarebbe come chiedere a un ipovedente di non usare gli occhiali da vista.

PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO – La diagnosi di DSA deve essere effettuata da un Ente di salute pubblica e, una volta acquisita la documentazione, il Consiglio di classe appronterà un piano didattico personalizzato (PDP). Previo un periodo di sola osservazione, i singoli docenti stilano il PDP tenendo conto delle problematiche dell’alunno e di quali siano gli strumenti compensativi e le misure dispensative più consone per il raggiungimento degli obiettivi. Tale documento sarà poi condiviso con i genitori e costituirà il pattern da seguire durante tutto l’anno scolastico.

Giuseppe Marino

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