Bocciare in Dad – L’ultima parola spetta a Bianchi

da | Mar 31, 2021 | IN PRIMO PIANO

Quest’anno sarà possibile bocciare (e/o rimandare) gli alunni che riportino gravi insufficienze, nonostante le difficoltà incontrate con la Dad. È questo che ha sancito il Ministero dell’Istruzione nei giorni scorsi.

L’autorità candidata a vagliare, caso per caso, sarà il consiglio di classe, che ovviamente conosce bene le situazioni dei singoli studenti. Lo scorso anno il ministro Azzolina aveva deciso di promuovere tutti salvo far recuperare a settembre chi aveva gravi insufficienze, ma di questi eventuali corsi di recupero non si è saputo più niente. Alla base della decisione di aprire alle potenziali bocciature ci sarebbe la regolamentazione della Dad nell’integrazione del contratto degli insegnanti ma anche i notevoli sforzi fatti dal Governo, e rivendicati fieramente dal ministro Bianchi, per distribuire tablet e Pc e per investire sulla connessione capillare. La notizia ha una certa rilevanza essenzialmente per le scuole superiori (visto che alle elementari non si boccia più e che alle medie la percentuale di non ammessi è bassissima), nelle quali è stato reintrodotto il giudizio di ammissione, cancellato lo scorso anno.
L’unica deroga sarà per gli studenti che hanno avuto problemi di frequenza nel seguire le lezioni, a causa di una connessione debole o per altri problemi legati al Covid, ma avendo comunque conseguito la sufficienza.
Va comunque tenuto conto che Bianchi può, in qualsiasi momento, modificare i criteri per la promozione in quanto, in base a una norma di dicembre, non è necessaria una legge ma basta una sua ordinanza.

LE REAZIONI – Giannelli (a capo dell’associazione nazionale presidi) ha dichiarato pochi giorni fa sul Corriere della Sera: «non credo sia utile la promozione automatica ma non ci potrà neppure essere troppo rigore, bisognerà tenere conto di un anno così travagliato». Mentre le associazioni studentesche chiedono di parlare col Ministro dell’Istruzione per rivedere la docimologia degli esami in base allo stress psicologico e alle difficoltà tecnologiche riscontrate durante l’anno, sempre Giannelli (ma non è l’unico a proporlo) parla di rimandare lo scrutino a ottobre dell’anno prossimo per decidere promozioni e/o bocciature dopo un paio di mesi di recupero. Aspettando un’eventuale ordinanza di Bianchi, che dovrà comunque tener conto di quanto ancora resteranno chiuse le scuole, l’affermazione di Bonaccini (presidente della regione Emilia Romagna): «siamo una nazione, non venti piccole patrie», volta a commentare l’autonoma decisione di Vincenzo De Luca di acquistare direttamente dall’azienda che lo produce, il siero russo Sputnik (senza tra l’altro consultare prima l’EMA), sembra adattarsi a perfezione all’ordinanza di Maurizio Fugatti (Lega), presidente dal 2018 della provincia autonoma di Trento, che ha permesso ai bambini delle elementari di tornare a scuola, nonostante il Trentino resti in zona rossa.
Ordinanza facilitata dal fatto che Trento, in quanto provincia autonoma, ha potuto assumere nuovi insegnanti e creare più classi con meno bambini e un maggior distanziamento sociale.

FOCUS – In ogni caso, alla base della decisione di tornare a bocciare (o rimandare) gli studenti sembra esserci una volontà di restauro delle norme pre-covid, oltre al rifiuto culturale del sei politico, e una difesa ad oltranza, da parte del Governo, degli sforzi fatti sul piano scolastico (leggi difesa della Dad, per quanto in modo critico), anche se ora i presidi temono una valanga di ricorsi al Tar che, vista la situazione generale, potrebbero anche essere accolti.

 

Germano Innocenti

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