Copiare in Dad – Per un nuovo senso civico riscopriamo la Netiquette

da | Mar 29, 2021 | SUI BANCHI DI SCUOLA

Mentre la variabile pandemica sta diventando sempre più una costante, e una triste prassi italiana trasforma l’emergenza in normalità (e viceversa), gli studenti di ogni fascia d’età sono costretti a vivere la contraddizione di obiettivi economico-politici di lungo periodo che li spingono alla demotivazione, al calo d’attenzione e alla ricerca di gratificazioni a breve termine, spesso in contrasto con un corretto senso civico.

Il compito di ogni educatore dovrebbe essere quello di rendere il discente consapevole delle conseguenze delle proprie azioni, soprattutto se oppositive, stilando poche e semplici regole di comportamento, concordate in classe, e con sanzioni chiare e positive (perché i divieti vellicano ansie di trasgressione); tutto questo in perfetta armonia con la famiglia, soprattutto per quanto riguarda le scuole primarie e secondarie.

 

NETIQUETTE- A metà degli anni Novanta i neofiti del web conobbero un termine destinato ad evolversi in base all’esplosione della Rete: «Netiquette».

Si trattava della crasi fra le parole «network» (inglese) e «etiquette» (francese) e sanciva in modo seminale delle basiche regole di comportamento per chi navigava on line, una sorta di galateo non imposto da alcuna legge ma dal comune buon senso della comunità virtuale, anche se molti provider la evocavano nei contratti di fornitura dei servizi di accesso. Vale la pena ricordarne alcuni principi ispirativi:

 

  • Mai inviare spam o esercitare il “mail bombing” (volume esagerato di mail a un unico indirizzo fino a provocarne l’overflow);
  • Mai inviare mail senza oggetto, o a tutta la rubrica, rischiando così di violare la privacy dei presenti o di diffondere dei virus;
  • Scrivere correttamente e mai in maiuscolo (o in grassetto) perché il nostro contenuto potrebbe essere percepito come un’aggressione o una minaccia da chi legge;
  • Non pubblicare mai informazioni personali o il contenuto di messaggi di posta elettronica senza il consenso dell’utente;
  • Chiedere sempre il permesso prima di taggare qualcuno su foto e video;
  • Non offendere e non utilizzare termini inappropriati, né pubblicare foto che potrebbero mettere in imbarazzo un altro utente;
  • Mai essere off topic e citare sempre le fonti;
  • Scrivere per creare un valore aggiunto e non per favorire liti, evitando di ferire valori e sentimenti altrui con commenti che virino sul personale;
  • Usare gli hashtag in modo corretto in modo che ciò che si scriva sia rintracciabile;
  • Non servirsi dei social per fare pubblicità ai propri prodotti;
  • Inviare i propri contatti non in massa ma solo a chi potrebbe essere realmente interessato e, quando si chiede l’amicizia a qualcuno, scrivere prima due righe di presentazione;
  • Non pubblicare mai contenuti con abusi personali (nemmeno di denuncia), parole d’odio o pregiudizio, forme di discriminazione razziale o religiosa;
  • Condannare il cyberbullismo in ogni sua forma;
  • «quotare» solo la parte del messaggio che può interessare la discussione;
  • Essere sintetici e diretti ma soprattutto leggere bene l’argomento trattato («lurking») prima di intervenire.

 

NE(O)TIQUETTE– Le regole di questo «galateo informatico» vennero fissate nel 1995 col documento RFC (Request for Comments) e se in quella fase, che potremmo definire «netlitica», servivano più per aiutare i neofiti del web, oggi ha senso ribadirle per arginare l’estrema diffusione di comportamenti scorretti.

Nascendo dal mondo anglosassone, che ha sempre conferito un profondo significato al termine «etics», prediligendo alle carte deontologiche dei meccanismi di automoderazione e autoregolamentazione, la Netiquette non ha un’autorità centrale che se ne occupi ma si plasma e rigenera sul senso civico di ogni membro della comunità virtuale.

La sua morfologia, liquida come l’habitus che la ispira, muta in base alle evoluzioni digitali così, affianco ai «comadamenti» precedentemente citati, potremmo aggiungere:

 

  • Mettere un emoticon alla fine d’ogni battuta per evitare di essere fraintesi;
  • Seguire le regole dei mod(eratori), quando ci sono;
  • Nei gruppi social molto numerosi dare un titolo al proprio messaggio in modo che non si perda;
  • Evitare discussioni spiacevoli (flames).

And so on […]

Germano Innocenti

 

Articoli Recenti

La letteratura come luogo della differenza

La letteratura come luogo della differenza

Il luogo è il Salone del libro di Torino e l’occasione proprio il giorno d’apertura, lo scorso 18 maggio, quando la sessantacinquenne scrittrice triestina Susanna Tamaro, partecipando a un panel intitolato «Avventure com’erano una volta», format dedicato alla...