Colloqui scuola/famiglia ai tempi del Covid: ecco come si svolgono

da | Gen 19, 2021 | IN CATTEDRA

In un anno scolastico normale, questo sarebbe stato il periodo dei primi incontri scuola/famiglia, in cui i genitori tramite un colloquio, venivano messi al corrente dell’andamento scolastico del proprio figlio. Date le limitazioni che la pandemia impone, è ovvio che questi incontri, non potranno svolgersi come da prassi. Nulla toglie però, che questo «check» possa avvenire lo stesso. Come? Usufruendo delle applicazioni più comuni che consentono lo svolgimento della didattica a distanza.

COLLOQUI VIRTUALI – Da molto tempo oramai, prima del Covid-19, il registro elettronico era diventato un mezzo attraverso il quale, famiglie e scuola riuscivano a interagire e ad avere in maniera quotidiana, un prospetto dettagliato sull’alunno. Con questo nuovo modo di fare scuola, imposto da cause di forza maggiore, le piattaforme telematiche non hanno fatto altro che agevolare questo contatto tra i docenti e i genitori. Gli incontri di gruppo e individuali sono quindi favoriti dall’uso elettronico di alcune applicazioni: la più usata ad oggi è Google Classroom, seguita da ZOOM e Teams. La modalità più gettonata è stata quella di organizzare sia i consigli di classe, con il coinvolgimento dei genitori, sia i colloqui, stabilendo tempistiche e prevedendo eccezioni e casi speciali. Il tutto servendosi di aule virtuali. Sono presenti, inoltre, modalità miste, come prenotazione tramite registro elettronico e poi incontro su piattaforma.
MODALITÁ DI SVOLGIMENTO – L’ incontro di valutazione trimestrale/quadrimestrale tra familiari e insegnanti, a cui stiamo facendo riferimento, ha una durata di 10/15 minuti, ma ovviamente anche in questa circostanza possono esserci diverse eccezioni. Laddove ci siano particolari esigenze o situazioni da monitorare, come dichiarato da parecchi docenti e dirigenti chiamati in causa sul tema, vengono utilizzate anche diverse forme di confronto, che vanno dalla classica telefonata, a dei messaggi WhatsApp, passando per una videochiamata Skype.
Sui siti delle scuole, i familiari trovano tutte le informazioni necessarie per accedere alle modalità di colloquio. Il tramite in questo caso, tra docenti e genitori, sono i coordinatori di classe o i referenti di plesso. Ovviamente non tutti hanno una grande dimestichezza con il computer, o più specificatamente con il mondo del web e per ovviare a questo «digital divide», alcune scuole hanno studiato delle apposite strategie, che vanno dall’introduzione di iniziative per promuovere la DAD, ad un’alternanza di incontri in presenza e a distanza.

Redazione

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