Nella serata di ieri sono state studiate le misure del nuovo Dpcm, che diventerà esecutivo da domani, sabato 16 gennaio e resterà in vigore fino al 5 marzo. Ovviamente, così come negli emendamenti precedenti, anche in questo ci sono importanti novità sulla scuola, con le superiori che torneranno a svolgere lezioni in presenza almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%, da lunedì 18 marzo, qualora fosse consentito dalla curva epidemiologica.
DETTAGLI – L’Italia verrà nuovamente divisa in fasce con il divieto di spostamento tra regioni vietato fino al 15 febbraio. Manca ancora l’ufficialità ma la Lombardia e la Sicilia da domenica saranno “zona rossa”, mentre diventeranno “zona arancione” Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta, Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. “Zona gialla” invece per Basilicata, Campania, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna e Toscana. Confermato, inoltre, anche il coprifuoco dalle 22 alle 5. Per quanto riguarda la scuola, le secondarie di secondo grado, potranno svolgere l’attività didattica in presenza dal 50% e fino al 75%, laddove la curva epidemiologica lo consentirà. Infatti le soglie per cambiare la colorazione di una regione saranno molto più rigide: con Rt 1 o con un livello di rischio “alto” si va in zona arancione, mentre con Rt a 1,25 si va in zona rossa.
Di seguito il paragrafo specifico che nel Dpcm fa riferimento alla scuola: «le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, in modo che il 100 per cento delle attività siano svolte tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 18 gennaio 2021, almeno al 50 per cento e fino ad una massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza». Inoltre, scuole dell’Infanzia, elementari e media proseguiranno con le lezioni in presenza.
DATE – Come già successo nelle settimane precedenti, le date sul rientro in classe variano da regione a regione. La Lombardia aveva deciso di tornare in classe il 18 gennaio, ma come detto in precedenza, questo probabilmente non accadrà perché sarà dichiarata zona rossa, così come la Sicilia. In queste regioni a cui è stato attribuito il colore “rosso”, come era nei decreti precedenti, scuole dell’infanzia, primarie, medie fino alla classe prima, potranno svolgere lezioni in presenza, mentre per le terze medie e le superiori ci sarà la Dad per il 100%, con la possibilità di attività in presenza, qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa, che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Rispetteranno presumibilmente la data del 18: Lazio, Liguria, Molise, Puglia e Piemonte. Campania, Emilia Romagna e Umbria, torneranno il 25 gennaio. Lezioni a distanza per tutto il mese invece per Friuli Venezia Giulia, Marche, Veneto, Sardegna, Calabria e Basilicata, con il rientro in presenza previsto il 1° febbraio. Avevano già ripreso con le lezioni in classe invece Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Abruzzo e Toscana.
SBLOCCO CONCORSI – Novità importanti anche sul fronte concorsi. Inizialmente la prima bozza non prevedeva nessuno stravolgimento sul concorso straordinario, invece durante la riunione di ieri sera, le ministre del Movimento Cinque Stelle, Lucia Azzolina e Fabiana Dadone hanno chiesto ed ottenuto la modifica. Così come le altre misure di cui vi abbiamo parlato, questa fa parte del Dpcm firmato dal Premier Conte. I concorsi pubblici in presenza potranno essere svolti, con un massimo di 30 persone per sessione. Questo protocollo per essere approvato, dovrà ricevere l’autorizzazione dalla funzione pubblica e dal Comitato tecnico scientifico.
Luca Palmieri