Da oramai troppo tempo la scuola e i comportamenti da adottare in classe sono cambiati a causa del Covid 19. In questi giorni in cui si parla di un rientro anche per le secondarie di secondo grado, è diventato ancor più attuale il tema sull’apertura o meno delle finestre in classe, così da consentire una maggiore areazione nelle aule.
DETTAGLI – La Fondazione Veronesi a riguardo segnala come le linee guida sulla qualità dell’aria negli ambienti scolastici, approvate dalla Commissione Europea, prevedano che la ventilazione possa essere completamente funzionale solamente durante le pause, la cui durata va pianificata in accordo con le esigenze di ventilazione(quindi in base al numero di occupanti). Un compromesso, per permettere una buona areazione, potrebbe essere quello di areare le aule prima che inizino le lezioni e poi nuovamente ad ogni interruzione, indipendentemente dalla stagione. A tal proposito, il Comitato Tecnico Scientifico, specifica che non è necessario tenere aperte le finestre per tutta la durata delle lezioni. Le indicazioni del Cts, riportate nel verbale n.100 del Comitato Tecnico Scientifico del 12 agosto 2020, si limitano a sottolineare la necessaria areazione dei locali in cui vengono svolte le lezioni, con l’obiettivo di garantire cambi di aria frequenti. Questa esigenza di areazione nelle aule non deve però andare in contrasto con il diritto degli studenti a svolgere le attività didattiche in condizioni confortevoli.
IMPIANTI NELLE AULE – Sul tema, il deputato della Lega, Rossano Sasso, ha presentato un ordine del giorno alla Camera, sottoponendo al governo l’opportunità di fornire nel minor tempo possibile, a tutti gli istituti scolastici, gli impianti di ventilazione meccanica controllata. L’onorevole leghista nel suo documento, ci ha tenuto a precisare che il costo per climatizzatori o altri accessori di riscaldamento nelle scuole, non sarebbe superiore ai banchi a rotelle, acquistati già nei mesi scorsi. Dal punto di vista economico-finanziario, dunque, sarebbe una spesa sostenibile, inoltre, sarebbero beni che risulterebbero utili anche per climatizzare gli ambienti nell’ipotesi di terminare l’anno scolastico alla fine di giugno.
Tenendo in considerazione tutti gli elementi elencati, Sasso ha proposto come ordine del giorno questo tema e qualora il suo piano trovasse approvazione, questi impianti di ventilazione risulterebbero utili anche nel lungo periodo. Infatti questi accessori, contribuirebbero a rendere meno obsolete le attuali strutture scolastiche italiane, che da ormai troppi anni necessitano di un ammodernamento.
Luca Palmieri