In Italia ad inizio gennaio dovrebbero iniziare le prime somministrazioni per il vaccino anti Covid. L’Unicef attraverso una nota, ha proposto di inserire tra le categorie prioritarie, quella degli insegnanti: «La pandemia COVID-19 ha devastato l’istruzione dei bambini in tutto il mondo. Vaccinare gli insegnanti è un passo fondamentale per tornare in carreggiata».
PROPOSTA – L’Unicef, ha invitato tutti i Paesi colpiti dalla pandemia, a tener conto delle tante difficoltà incontrate dalla scuola negli ultimi mesi; di conseguenza ha richiesto una maggiore tutela verso gli insegnanti, a cui vorrebbero vedere destinate le prime dosi di vaccino.
«I governi devono dare la priorità agli insegnanti nel ricevere il vaccino contro il Covid-19, una volta aver vaccinato il personale sanitario in prima linea e le popolazioni ad alto rischio. Questo contribuirà a proteggere gli insegnanti dal virus, consentirà loro di insegnare in presenza e, in definitiva, permetterà di mantenere aperte le scuole» – con questo comunicato apparso sul proprio profilo ufficiale Twitter, l’Unicef ha lanciato la proposta. Con questa idea, l’associazione benefica, vuole salvaguardare la sicurezza del personale docente, da cui passa l’apertura delle scuole. A causa della chiusura di quest’ultime infatti, è stato interrotto l’apprendimento di quasi il 90% degli studenti del mondo.
CATEGORIE E SVILUPPI – Difficile ad oggi ipotizzare che tutti i governi si allineino a questa richiesta. In Italia al momento, le categorie a cui spetta in maniera prioritaria il vaccino, sono personale medico e sanitario e Rsa. Successivamente sarà riservato agli ultra 80enni, poi la fascia compresa tra 60 e 70 anni. Dopo di loro vengono le classi lavorative intese come essenziali e tra queste figura anche la scuola. La sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, sposa l’idea dell’Unicef e mette anche lei i docenti in prima fila: «Tutti coloro che lavorano a contatto con il pubblico devono essere messi in sicurezza per sé stessi e per le persone che incontrano. Per questo gli insegnanti dovrebbero rientrare nelle categorie con priorità, subito, a gennaio con i medici e i milioni di anziani». Con queste parole Zampa si fa portavoce del governo, aprendo a questa possibilità. Al momento però, non ci è dato sapere se alle parole seguiranno i fatti. Le linee guida del governo non sono ancora state aggiornate e l’augurio è che tra qualche settimana ci sia più chiarezza in merito a questo argomento.
Redazione