Rientro in classe il 7 gennaio: le ultime su orari, trasporti e test rapidi

da | Dic 18, 2020 | IN PRIMO PIANO

In attesa di conoscere le nuove misure restrittive per le festività natalizie, il Premier Conte è tornato a parlare di scuola, affrontando il tema del possibile rientro in classe il 7 gennaio.

LE ULTIME – In un primo momento sembrava certo il ritorno tra i banchi di scuola dopo le vacanze natalizie, poi però a causa del numeri di contagi ancora alto, c’è stata una brusca frenata. Il presidente del Consiglio ai microfoni di Accordi&Disaccordi, ha svelato le ultime sul tema: «C’è un grande lavoro per tornare il 7 gennaio con la didattica in presenza. Abbiamo organizzato dei tavoli con i prefetti per cercare di incrociare, rispetto alle realtà locali, i dati dei trasporti e degli orari di entrata e uscita per evitare degli orari di punta. Non possiamo individuare nel settore dei trasporti il focolaio dei contagi, non è stato cosi. E così anche per la scuola». Queste parole non lasciano spazio ad interpretazioni, il Governo viaggia in un’unica direzione, quella del rientro in classe nel primo giorno di scuola del 2021. Non è però una partita facile a causa delle tante problematiche, come conferma anche la Azzolina: «Se c’è da ragionare sui trasporti non lo si può fare solo dal punto di vista nazionale, ogni territorio ha le sue esigenze, i tavoli con i prefetti ci aiutano a risolvere le criticità. Inoltre, come ministero abbiamo chiesto una corsia preferenziale per la scuola per i tamponi. Bisogna fare di tutto perché la scuola sia in presenza» – ha dichiarato la Ministra dell’Istruzione nel corso di una diretta Facebook.

L’ATTACCO DEI SINDACATI – Se dal Governo spingono per il ritorno in classe, la responsabile della scuola del Partito Democratico, Camilla Sgambato, predica prudenza riconoscendo agli studenti il diritto di tornare a scuola, ma di farlo solo nella massima sicurezza. Su questa lunghezza d’onda anche il responsabile del Cts Agostino Miozzo, preoccupato per quello che potrebbe accadere nelle festività natalizie: «Il ritorno al lavoro, il ritorno a scuola, auspicabile, e l’inizio della campagna vaccinale. Appuntamenti troppo importanti ai quali dobbiamo arrivare preparati».
I sindacati non ci stanno e non usano mezzi termini per commentare l’argomento: «Chiudere o non riaprire il 7 gennaio è la via più semplice, perché non sono stati risolti i problemi che dovevano essere affrontati. La verità è che siamo di fronte all’ennesimo fallimento del sistema Paese sulla scuola» – queste le parole del leader della Flc Cgil, Francesco Sanipoli, secondo cui ad essere penalizzata sarebbe solo ed esclusivamente la scuola. Stessa linea di pensiero per Maddalena Gissi che ritiene impossibile rispettare il criterio del 75% di attività in presenza.
A loro fa eco anche il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino De Meglio: «Ci sarebbe piaciuto un Paese capace di organizzare il sistema dei trasporti in maniera efficace prima della riapertura delle scuole a settembre, così come ci sarebbe piaciuto un sistema sanitario in grado di garantire tamponi rapidi agli studenti e al personale scolastico e un tracciamento puntuale dei contagi».

TRASPORTI –L’altra problematica che richiede accurate valutazioni, è quella dei trasporti. Secondo il presidente Anp Antonello Giannelli, è prioritario potenziare i trasporti, incentivando allo stesso modo il raggiungimento della scuola in maniera autonoma: «La scuola da sola non può farcela. Questa è un’operazione che non riguarda solo la scuola. Serve una visione integrata di trasporti e scuole» – questo il suo commento. Inoltre, secondo il Decreto Ristori appena approvato, gli enti locali avranno la possibilità di stipulare convenzioni con società private di bus e con titolari di licenze taxi e Ncc, per aumentare le corse di servizio del trasporto pubblico locale, laddove venga ritenuto necessario. Ci sarà dunque l’opportunità di usufruire dei mezzi delle aziende private, che in questo momento vivono un momento di difficoltà, essendo strettamente legate al turismo. Tante proposte, tanti nodi da sciogliere. Il Governo resta vigile e continua nel proprio lavoro, convinto che per il 7 gennaio si possa tornare tra i banchi di scuola.

Luca Palmieri

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