Ritorno in classe al 75% dal 7 gennaio per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Questa è l’ultima novità presente nel Dpcm firmato dal Premier Conte, nella serata di ieri.
A QUANDO IL RITORNO IN PRESENZA? – Insieme alle altre misure per contenere la curva epidemiologica, il Governo ha deciso che le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado debbano continuare con la didattica a distanza per il 100% delle attività. Poi dal 7 gennaio 2021, invece, dovranno essere garantite le lezioni in presenza al 75% degli studenti.
Restano, così come nel precedente decreto, la possibilità di svolgere in presenza, qualora ce ne fosse necessità, le attività di laboratorio. Così come resta invariata l’eventualità di seguire gli alunni con disabilità, affinché questi ragazzi con bisogni educativi speciali abbiano comunque una effettiva inclusione scolastica. Continua a svolgersi interamente in presenza l’attività didattica per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione. Confermato l’uso della mascherina in classe dai 6 anni in su.
TAVOLI DEL PREFETTO – Per consentire la definizione del più idoneo rapporto tra gli orari di inizio e termine delle lezioni, gli orari del trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione ai mezzi di trasporto utilizzati per questo fine, è stato istituito un tavolo di coordinamento presieduto dal prefetto. Questa nuova organizzazione ha lo scopo di agevolare la frequenza scolastica, anche tenendo in considerazione l’elevato numero di studenti delle secondarie di secondo grado, che torneranno in classe al rientro dalle vacanze natalizie. Il premier Giuseppe Conte, durante la conferenza di ieri sera, si è dimostrato aperto alle più flessibili forme di organizzazioni scolastiche (ingressi e turni differenziati), sottolineando altresì che la scansione delle attività non può essere controllata dal governo centrale, ma dai singoli prefetti locali. Confermata la sospensione dei viaggi d’istruzione, di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, con l’unica eccezione delle attività riguardanti i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
Confermato con il nuovo DPCM, anche lo stop al concorso ordinario e alle ultime fasi di quello straordinario, così come a tutte le altre procedure. Sarà dunque sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte, delle procedure concorsuali pubbliche, private e di abilitazione all’esercizio di professioni, eccezion fatta per i casi in cui la valutazione dei candidati avvenga su basi curriculari, ovvero in modalità telematica.
Palmieri Luca