Nel nuovo Decreto-legge, diramato dal premier Conte il 24 ottobre, sono previste una serie di misure limitative, propedeutiche alla riduzione dei contagi. Ovviamente queste restrizioni hanno coinvolto anche il mondo dell’istruzione dove, per le scuole secondarie di secondo grado, è stata prevista la didattica a distanza alternata a quella in presenza per almeno il 75%. Nulla è invece cambiato per la scuola dell’Infanzia, per la primaria e per la secondaria di primo grado. Le variazione logistiche devono partire dal martedì 27 ottobre.
MODELLI ORGANIZZATIVI – Per analizzare l’organizzazione del lavoro, prendiamo in analisi quanto fatto dall’USR del Veneto che ha diramato, attraverso delle slide, alcune bozze da cui prendere spunto per il perfetto sviluppo dell’attività didattica. Ecco di seguito i modelli organizzativi:
– Turnazione in modalità a distanza di interi gruppi classe;
– si può mantenere in vigore l’orario settimanale esistente;
– si individua la tipologia di turnazione da adottare (turnazione settimanale, quindicinale);
– si individuano le classi che effettueranno la didattica in presenza per ciascun turno, considerando l’intervallo temporale di quattro settimane (fino al 24 novembre);
– si cerca di modulare le turnazioni al fine di rispettare la quota indicata dal DPCM (quota pari almeno al 75% delle attività).
ORARI – Per quanto concerne invece l’orario delle lezioni, viene raccomandata una garanzia di almeno 20 ore in modalità sincrona. Inoltre, è prevista la possibilità di svolgere altre attività in gruppo o in modo asincrono, con il materiale messo a disposizione dai docenti secondo le modalità ritenute più valide. L’importante sarà garantire il più possibile l’insegnamento di tutte le discipline e la possibilità di rimodulare la durata della lezione (es. 40/45 minuti).
Di seguito alcuni esempi di suddivisione del lavoro per classi, ripartito per ogni annualità:
Es. 1:
Classi dalla prima alla quinta al 25% dell’orario in presenza (per esempio, un giorno di presenza per ogni anno di studi);
Es. 2:
classi prime e seconde al 50% dell’orario in presenza;
classi terze e quarte allo 0% dell’orario in presenza;
classi quinte al 25% dell’orario in presenza;
Quello che è certo è che, ancora una volta, le istituzioni scolastiche sono chiamate a fare cambiamenti, anche sostanziali, alle proprie organizzazioni, con ingenti conseguenze nella gestione delle vite di docenti, personale ATA, studenti e famiglie. Si può solo sperare che questo ulteriore cambio di rotta tenga a freno la curva dei contagi e che non si renda necessario un ulteriore inasprimento delle misure, anche in ambiente scolastico.