Ritorno in presenza?

da | Set 30, 2020 | SUI BANCHI DI SCUOLA

Niente sarà più come prima, almeno tra i banchi di scuola, rigorosamente distanziati l’uno dall’altro. Il Covid ha cambiato tutto: il modo di relazionarsi, i momenti di condivisione con le persone a noi care, le abitudini. La routine di tutti i giorni è stata stravolta, anche nelle cose più banali, da un virus ancora non sconfitto. Tanto è cambiato anche nel settore dell’istruzione dove è partita, con l’inizio di un nuovo anno scolastico, una “nuova scuola”. Cerchiamo di capire, quindi, i vantaggi e gli svantaggi di questa nuova scuola e le diverse posizioni in merito.
NUOVE CONSAPEVOLEZZE – Pensare a delle note liete in tutta questa situazione è molto difficile, quasi impossibile. Fermo restando (e ci mancherebbe), che tutti avremmo preferito tornare indietro nel tempo ad un anno fa, non è impossibile trovare qualche risvolto positivo di tutta questa situazione, uno su tutti il senso di responsabilità che svilupperanno gli studenti, chiamati ad un compito arduo. Ai ragazzi che ogni mattina siederanno sui banchi di scuola non viene più chiesto solamente di studiare, ma anche di rispettare tutte le nuove regole imposte dal ministero. Questo porterà inevitabilmente gli alunni ad una maturazione veloce anche su quelli che possono essere i doveri della vita, spingendoli a sviluppare un senso di responsabilità che magari in situazioni normali avrebbe richiesto più tempo.
MANCANZA DI CONDIVISIONE – Le controindicazioni che si porta con sé questa situazione sono invece molteplici. Manca e mancherà, chissà ancora per quanto tempo, l’aggregazione che c’era prima tra gli alunni, chiamati ora a relazionarsi l’uno con l’altro a distanza di svariati metri. Si sta perdendo nei rapporti umani qualcosa di fondamentale come la condivisione di alcuni momenti scolastici in compagnia, come è sempre stata la ricreazione.
NUOVI MODI DI RELAZIONARSI – Un altro aspetto che colpisce indirettamente i ragazzi è anche l’impossibilità, da parte degli insegnanti, di avere un rapporto diretto con i propri alunni. I docenti devono, per forza di cose, adottare un comportamento più distaccato, non potendo passare tra i banchi o ricevere uno studente alla cattedra, come il normale svolgimento della lezione imporrebbe. Così facendo il docente non riesce ad avere il pieno potere sulla propria classe, favorendo così la distrazione dei ragazzi. A risentirne è ovviamente l’aspetto didattico, gli alunni difficilmente riusciranno ad apprendere come accadeva prima del Covid.
Questa è la “nuova scuola”, ripartita tra tanti problemi e molte incertezze.
Quando si tornerà alla normalità? A nessuno è dato saperlo; ciò che è certo è che, nel frattempo, l’istruzione non si ferma e continua imperterrita sulla propria strada, seppur tortuosa e piena di insidie.

Luca Palmieri

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