Uno sguardo più attento sulla comunicazione digitale – Cattedra di Psicologia di Bari – Parte 2

da | Ago 7, 2020 | SUI BANCHI DI SCUOLA

Riprendiamo la panoramica sul bullismo e le sue conseguenze dedicandoci all’analisi dei dati e ala disamina di possibili soluzioni.

I NUMERI DEL BULLISMO – Secondo l’indagine svolta nel 2019 da Save The Children, in Italia 3 ragazzi su 5 sono vittime di discriminazioni, vengono emarginati o scherniti dai loro coetanei, mentre 9 ragazzi su 10 sono testimoni diretti di episodi violenti contro i loro compagni. Nelle vittime di bullismo si presenta inoltre un più alto rischio di depressione e ansia che si manifestano attraverso comportamenti di disagio, quali il rifiuto di andare a scuola o la richiesta di essere accompagnati a scuola. Le vittime di bullismo, nella maggior parte dei casi, mostrano evidenti problemi di adattamento scolastico (seguire le regole), raggiungendo anche un numero elevato di assenze, e di impegno nello svolgimento delle attività didattiche (ridotto desiderio di fare bene a scuola o di prendere sul serio il lavoro scolastico) con un conseguente scarso rendimento.

Il Miur nel 2017 ha ideato un piano nazionale per la prevenzione del bullismo/cyber-bullismo, nel quale, insieme a soggetti del Terzo Settore e alle forze dell’ordine, ha presentato una serie di azioni volte a contrastare questo fenomeno.

PREVENZIONE E LAVORO DI RETE – La prevenzione, dunque, risulta la via più efficace d’intervento per ostacolare alle origini l’insorgenza di una situazione problematica. Il minore dovrebbe ricevere un supporto costante da parte degli insegnanti ed essere al centro dell’affetto, della cura e del controllo da parte dei genitori. La scuola dovrebbe creare opportunità di partecipazione che coinvolgano anche i genitori per costruire alleanze forti tra enti locali, scuola e associazioni del territorio, e proporsi come luogo di partecipazione e diffusione dei saperi, non solo formali ma anche informali, dove incoraggiare la comunicazione aperta e le vittime a reagire per se stessi nel chiedere aiuto, superando paure e sensi di colpa.

È dunque importante che la scuola strutturi un lavoro di “rete”, proponendo un servizio atto a sostenere l’adolescente anche nel ruolo di studente, ad offrire all’adolescente uno spazio di ascolto individuale, in cui realizzare un bilancio della crescita personale, attraverso un percorso empatico, e a consolidare il senso di appartenenza e di partecipazione al gruppo.

Docenti Universitari: Prof.ssa Maria Sinatra, e Dott. Flavio Ceglie

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