Ogni operatore del diritto, sia egli un esercente una professione forense, un docente scolastico o universitario, un magistrato, come un giurista d’impresa è consapevole che la sua attività lavorativa vada vissuta e sperimentata senza perdere di vista il contatto con la realtà e con le persone che di quella realtà fanno parte.
Le sue giornate, infatti, sono scandite dai ritmi dedicati ad un costante aggiornamento e dalla attenta dedizione al proprio pubblico di riferimento.
Come è stato possibile, allora, continuare a garantire e a perseguire questo radicato dinamismo che caratterizza quanto ruota intorno al concetto di “forense” in un periodo di lockdown, durante il quale la parola d’ordine si è trasformata in un “restiamo a casa” e dove la regola di ogni rapporto umano e/o di umana relazione è stata fondata sul “distanziamento sociale”?
STRUMENTI MODERNI – Ciascuno, ha dovuto in quest’occasione, infatti, ridisegnare i propri ritmi e adottare nuovi tempi di riferimento, sposando un diverso stile di vita all’interno del quale inserire anche sistemi di interazione e lavoro a distanza.
Questo processo, per quanto di non automatica e sempre facile acquisizione ha, dal suo canto, fatto scoprire che i colloqui con i propri clienti, come la didattica con i propri studenti, possono essere svolti utilmente anche in videoconferenze, che le udienze sia civili che penali, salvo casi particolari, possono essere tenute anche da remoto, che le conclusioni di una causa possono essere rassegnate anche in forma scritta, che gli esami universitari possono essere gestiti e sostenuto anche con l’adozione di protocolli utili e validi per una corretta didattica a distanza.
COSA CI RIMANE?– Certo, vien da domandarsi oggi che siamo entrati già da un mese circa nel pieno della cosiddetta fase 2 della pandemia cosa resterà di questo nuovo patrimonio di conoscenze e di esperienze acquisite durante la fase emergenziale legata alla diffusione del Covid-19.
Ebbene, senz’altro rimarranno le riunioni in videoconferenze poiché in grado in alcune occasioni di evitare lunghi viaggi e spostamenti, resterà il processo telematico con tutte le sue nuove articolazioni ed aspetti di ritrovata praticità ed immediatezza, resterà la possibilità di interagire con classi di studenti coinvolgendo la loro attenzione anche con la condivisione di materiale on line (rendendoli per questo veri protagonisti nel percorso formativo e non solo meri destinatari di una didattica unilaterale), resterà il desiderio di aprirsi ad una nuova epoca dove sicuramente occorrerà continuare a lavorare per ridurre il margine delle imperfezioni, ma nella consapevolezza che la macchina della giustizia e con essa quella ineludibile del diritto quale suo strumento operativo, possa e debba continuare il suo inarrestabile e travolgente percorso.
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Sembrano sempre più imminenti i concorsi scuola per ricevere l’abilitazione sul ruolo. Inattesa che il Ministero si pronunci emanando un bando che contenga al suo interno anchele date delle prove, gli aspiranti interessati hanno ancora qualche giorno di tempo...